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Ranieri: “La bonifica di Bagnoli deve partire dalla rimozione della colmata”

L'esponente Pd traccia le sue linee guida per la rinascita del quartiere flegreo: in primis, recuperare "la risorsa mare"

La bonifica delle aree ex industriali e del tratto di costa attiguo per dare il via alla riqualificazione dell'intero quartiere. Umberto Ranieri, influente esponente del Pd partenopeo e presidente di Forum Progetto Mezzogiorno e Fondazione Mezzogiorno Europa, è intervenuto nel dibattito a proposito del futuro di Bagnoli, di recente tornato d'attualità dopo la firma a Città della Scienza degli accordi in merito tra gli enti interessati.

“La bonifica – spiega Ranieri – costituisce la 'conditio sine qua non' per il recupero, la riqualificazione e la realizzazione di concreti progetti di sviluppo per Bagnoli-Coroglio. Chi investirebbe, infatti, se non fosse stata attuata una seria bonifica?”. Un invito alla concretezza dopo il discorso, dei giorni scorsi, di de Luigi Magistris sul tema, in cui il sindaco auspicava “non solo spiaggia pubblica, ma anche strutture in grado di attrarre i turisti oltre che i napoletani e i bagnolesi”.

“Considerata la complessità dell'impresa e la natura di interesse nazionale del sito – prosegue l'esponente del Partito Democratico - è indispensabile che il governo coinvolga rigorose competenze scientifiche”. Un monito quantomai importante alla luce delle ragioni (si legga disastro Bagnolifutura, o presunto tale) che rendono la bonifica ancora da effettuare nonostante siano per essa stati stanziati e spesi finora circa 300 milioni di euro.

“Attraverso la bonifica dei suoli e dei fondali sarà finalmente possibile recuperare la risorsa mare per la collettività, rendendola un fattore di sviluppo e di crescita. Assumere la centralità della risorsa mare risolverebbe anche la disputa sulla colmata – va avanti Ranieri – che andrebbe rimossa in base alle normative vigenti”. Su dove stoccare il materiale di risulta, Ranieri suggerisce di impiegarlo “per realizzare indispensabili banchine e darsene per l'estensione del porto di Napoli, come chiedono da tempo gli operatori del settore”.

L'esponente Pd parla anche delle risorse economiche utilizzabili. “Vi sono già 48 milioni di euro disponibili. Altre risorse possono essere reperite nei prossimi anni dal capitolato sulle bonifiche per il Mezzogiorno del ministero dell'Ambiente, da un utilizzo efficiente dei fondi europei e di quelli previsti dal ministero delle Infrastrutture tenuto conto del coinvolgimento del porto nel processo di bonifica”.

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