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Sblocca Bagnoli, appello di Ricostruzione Democratica al Parlamento: "Decreto incostiuzionale"

Il gruppo consiliare, attraverso il suo esponente Carlo Iannello, ha scritto ai parlamentari campani affinché intervengano su di una legge che è un "caso unico in Europa"

"Il decreto legge su Bagnoli, in questi giorni in sede di conversione, va necessariamente cambiato per renderlo compatibile con la Costituzione": il gruppo consiliare di Ricostruzione Democratica, attraverso una nota di Carlo Iannello, interviene nel dibattito sul cosiddetto Sblocca Bagnoli varato dal governo.

"Le istituzioni democratiche cittadine – prosegue il consigliere comunale – non possono non avere le prerogative che la Costituzione attribuisce loro". Una questione di buon senso per il gruppo in consiglio all'opposizione dato che "non si può realisticamente pensare che si può avviare una bonifica dei luoghi e una trasformazione urbana complessa come quella di Bagnoli indipendentemente o contro i poteri locali e, in più, affidando alla proprietà fondiaria il compito di scrivere le norme di piano, caso unico in Europa".

"Un precedente che potrebbe ripetersi su ogni cosa", va avanti Iannello, dato che si tratta di "un compito che deve essere affrontato dalla politica e non per legge". Secondo il consigliere, "se il soggetto attuatore della trasformazione urbana di Bagnoli è una società per azioni che diventa proprietaria dei suoli, non è ammissibile che sia questo stesso soggetto a scrivere le norme di piano, per di più derogatorie di ogni vincolo ambientale e paesistico e anche della pianificazione comunale". Del resto, "qualsiasi proprietario vorrebbe l'eliminazione di ogni vincolo che grava sui suoi suoli".

Il consigliere comunale conclude il suo discorso con un appello: "I parlamentari campani che hanno senso delle istituzioni e contezza della gravità della situazione dovrebbero proporre emendamenti per ridare il giusto ruolo al Comune, e correggere la possibilità data al soggetto attuatore (società di diritto privato) di scriversi le norme di piano in deroga a Prg e ogni vincolo". Una strada, quella perseguita, che "altro non è che l'esasperazione delle fallimentari deregulation degli ultimi anni", peraltro "spesso solo occasioni di ulteriore corruzione".

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