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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Inchiesta Città della Scienza, polemica tra de Magistris e Silvestrini

Il primo cittadino vuole una ricostruzione “con gestione pubblica delle risorse”. No a appalti in mano alla Fondazione Idis, quindi. Che risponde: “Se si vuole chiudere il museo, lo si dica chiaramente”

Vanno avanti le indagini su Città della Scienza ed il rogo doloso che ne distrusse gran parte la sera del 4 marzo 2013. Due i filoni: uno sulla gestione dei finanziamenti alla Fondazione Idis, proprietaria del museo; uno su chi appiccò il fuoco e per quali ragioni.
La svolta nell'inchiesta, che ha visto un blitz della digos in Regione per acquisire atti, e l'iscrizione nel registro degli indagati di un custode, ha visto ulteriormente inasprirsi il rapporto tra il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e la Fondazione Idis.

“È passato un anno, e le novità non sono così salienti – ha commentato il sindaco – C’è però un bisogno impellente di giustizia, siamo a un passo dalla deposizione di una pietra fondante della nuova Città della Scienza, e occorre sapere di più sull’accaduto”. Secondo il primo cittadino partenopeo “le istituzioni devono garantire che la ricostruzione avvenga in trasparenza e con la gestione pubblica delle risorse”.

Come dire che non può essere Idis a gestire fondi e ricostruzione. Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione, non sembra d'altro canto entusiasta della piega che stanno prendendo le indagini. “Siamo lontani da elementi di prova”, spiega. Ed a proposito dell'operazione di controllo ai finanziamenti ricevuti sottolinea: “È un clima che rischia di trasformare le indagini da ricerca dei colpevoli a persecuzione delle vittime”.

E poi risponde a de Magistris: “Non siamo nuovi a questo tipo di osservazioni, secondo cui l’impresa è troppo importante per darla a un soggetto privato. Anche se magari quel soggetto privato la cosa se l’è costruita e non gliel’ha regalata nessuno – puntualizza – Ora anche la brutta novità contenuta nelle indagini diventa strumentale a questo tipo di osservazioni”. “Se poi l’obiettivo è di nuovo quello di tentare di chiudere Città della Scienza o di espropriarla perché intralcia altri piani per Bagnoli – conclude Silvestrini – lo si dica con chiarezza”.

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