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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Bagnoli, de Magistris: “Stanno dando la bonifica a chi ha inquinato”

Il commissariamento dell'opera, dovuto al decreto Sblocca Italia, non piace all'amministrazione: "Passerà tutto nelle mani di Fintecna, c'è il rischio di una nuova stagione di mani sulla città"

De Magistris, dopo la forte reazione al commissariamento della bonifica di Bagnoli dovuto al decreto Sblocca Italia, torna sull'argomento. “Bagnoli si costruisce con Napoli e con chi la rappresenta – ha spiegato il sindaco ai microfoni del Tgr Campania – non la possono costruire un commissario con un soggetto attuatore, attraverso una Spa composta da chi ha inquinato in passato quello stesso territorio”.

“Il rischio è una nuova stagione di mani sulla città”, è la forte presa di posizione del primo cittadino. “Desta sospetto questo decreto in cui il Comune è stato messo da parte – spiega ancora de Magistris – Si possono percorrere le vie ordinarie con Regione e Comune. Era la strada tracciata fino a prima del decreto. Altrimenti non comprendo perché Renzi sia venuto a firmare un atto insieme a noi”.

Il riferimento è ai documenti – su bonifica e ricostruzione di Città della Scienza – che Matteo Renzi ha firmato nel museo flegreo lo scorso 14 agosto, quando – prosegue il sindaco – “abbiamo portato il governo a firmare il protocollo per l'apq, il quale vedeva soddisfatte tutte le condizioni perché riscrivessimo Bagnoli”. “Con quella firma, Renzi si era impegnato a reperire fondi per la bonifica. In questo decreto, invece, sulla bonifica e le risorse non viene detto nulla, mentre si nomina un commissario e si crea una Spa all'interno della quale possono entrare i privati, dunque potenzialmente anche i creditori di Bagnolifutura, cioè alcuni ben individuati costruttori, e la stessa Fintecna, la quale ha inquinato quel territorio”.

Proprio de Magistris aveva intimato attraverso una delibera a Fintecna, “cioè a Cassa depositi e prestiti, quindi allo Stato, e alla Cementir, dunque ai privati, di risarcire i territori inquinati. Tar e Consiglio di Stato ci hanno dato ragione. Allora che fanno? Dato che devono pagare e risarcire per aver inquinato, hanno chiesto garanzie per operare con le mani libere, senza il Comune”.

Per de Magistris “il Comune compare solo nella conferenza dei servizi dove, anche qualora tutte le istituzioni esprimessero un parere contrario, quel parere contrario verrebbe vanificato dal Cdm, in cui siede, e non ne capisco il motivo, il presidente della Regione”. “Speriamo che in sede di conversione il governo compia un passo indietro. Altrimenti quel progetto non farà un passo in avanti e metteremo in campo tutti i mezzi giuridici – spiega ancora il sindaco – Non per fare la guerra al Governo, ma per fargli capire che ha compiuto un esproprio della democrazia e che questo provvedimento è scritto con poteri altri rispetto a quelli che rappresentano la città”. L'amministrazione ha intanto incontrato rappresentanti dei comitati locali di cittadini: si prepara una manifestazione di protesta come quello che viene preoccupantemente definito “il ritorno di Bagnolifutura”.

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