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Bagnolifutura, il Comune chiede un tavolo per gli ex lavoratori

L'assessore Panini invia una lettera al Governo ed alla Regione Campania sui 48 ex dipendenti della partecipata fallita e sui 9 del laboratorio Ccta

Un tavolo di confronto interistituzionale per affrontare le questioni di Bagnolifutura e del Centro Campano Tecnologie e Ambiente (Ccta): è quanto chiede il Comune di Napoli per "portare all'applicazione delle norme a tutela del reddito dei cittadini".

La richiesta proviene da Enrico Panini, assessore alle Attività produttive. Ai ministeri del Lavoro e dell'Ambiente, e alla Regione Campania, Panini chiede che si agisca "quanto prima ed entro la scadenza del 28 maggio, termine della cassa integrazione straordinaria". Vanno tutelati "i lavoratori, anche alla luce dello Sblocca Italia che - evidenzia l'assessore - rifinanzia gli ammortizzatori sociali in deroga, considerato che entro il termine dell'attuale cassa integrazione sicuramente una parte di lavoratori, seppur minima, non potrà essere ricollocata nelle partecipate del Comune di Napoli".

Dal fallimento della Bagnolifutura, decretato dal Tribunale di Napoli il 29 maggio 2014, il Comune - ricorda l'assessore Panini - "ha avviato ogni utile procedura per la ricollocazione dei lavoratori". Cinque dei 53 lavoratori della ex Stu sono ora in Asìa, per i restanti 48 le partecipate "procederanno a breve alla loro ricollocazione".

La vicenda del Ccta in particolare è stata posta all'attenzione del presidente della Regione Stefano Caldoro e dei suoi assessori al Lavoro Severino Nappi e all'Ambiente Giovanni Romano. Secondo Panini il Ccta - in realtà laboratorio particolarmente criticato in passato - "ha rappresentato un centro di eccellenza nel campo delle attività di ricerca e progettazione per la bonifica dei siti inquinati".

Dal 31 luglio 2014 è stata attivata per i nove lavoratori di Ccta la procedura di cassa integrazione in deroga che si concluderà il prossimo 31 maggio.

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