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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Chiaia Vomero / Viale Maria Cristina di Savoia

Omicidio a Chiaia, le indagini: Matarazzo conosceva il suo killer

L'ingegnere ucciso ieri sera aveva incontrato volontariamente sotto casa il suo omicida. Spunta un retroscena: la vittima aveva denunciato alcuni familiari per questioni di eredità

È ancora mistero sulla morte di Vittorio Matarazzo, l'ingegnere di 51 anni ucciso ieri sera in viale Maria Cristina di Savoia, a Chiaia. L'uomo ha incontrato il suo killer a pochi metri dalla propria abitazione, il palazzo precedente. Una persona che conosceva, della quale si fidava, e con cui si aspettava soltanto di discutere.

CHI ERA LA VITTIMA - Molti i lati oscuri della vicenda. Matarazzo era un padre di famiglia, descritto da chi lo conosceva come una persona assolutamente perbene. Ma è necessariamente nel suo passato che gli inquirenti cercheranno risposte su quanto tragicamente accaduto ieri sera.

L'OMICIDIO - A trovare il corpo sono stati la moglie della vittima e il figlio di nove anni. Il piccolo tornava dalla scuola calcio. Erano le 20: l'uomo giaceva riverso sul marciapiedi di casa, coperto di sangue. Fatale il fendente che gli ha reciso la carotide. Prima era stato preso violentemente a pugni, e colpito con diverse coltellate alle spalle e al torace. Chi lo ha colpito gli aveva citofonato perché scendesse di casa, per parlare. 

LE INDAGINI - A coordinare le indagini sono i procuratori aggiunti Luigi Frunzio e Nunzio Fragliasso, e il pm Luisanna Figliolia, ieri è andata sul luogo dell'omicidio in viale Maria Cristina di Savoia. Sono stati acquisiti alcuni filmati di telecamere di videosorveglianza installate in zona. L'assassino, pare, è stato visto scappare a piedi dopo l'omicidio con il volto coperto dal casco.

L'ESPOSTO IN PROCURA - Aveva da sempre lavorato nell'azienda del padre, scomparso non molto tempo fa. Secondo quanto riportato dal Mattino, da mesi c'erano problemi con alcuni familiari, legati proprio alla morte del genitore e all'eredità. Una vicenda finita addirittura in Procura, con un esposto presentato dallo stesso Matarazzo. La vittima – riferiscono alcuni organi di stampa – aveva chiesto la riesumazione della salma del padre, morto nell'agosto 2015. Matarazzo sospettava che non fosse morto per cause naturali. Una vicenda comunque archiviata dalla Procura, decisione l'ingegnere si era opposto attraverso il proprio legale.

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