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Omicidio Materazzo, il killer ha agito in tre minuti

Un teste ha aiutato gli inquirenti ha ricostruire la via di fuga dell'omicida. Intanto il fratello della vittima si dice estraneo a quanto accaduto

Resta il mistero sulla morte di Vittorio Materazzo, l'ingegnere di 51 anni ucciso in circostanze ancora poco chiare una settimana fa, a pochi metri dalla sua abitazione a Chiaia. Le indagini vanno avanti: le attenzioni ora sono tutte concentrate su Luca, fratello minore (35 anni) della vittima, unico ad essere iscritto nel registro degli indagati.

Lui respinge fermamente le accuse rivoltegli. Contro il 35enne fin qui soltanto indizi, come un graffietto sulle mani, nessun alibi (era a casa a studiare), e qualche contrasto con Vittorio. Sarà l'esame del Dna a dare risposte più concrete.

LA RICOSTRUZIONE – Un uomo, un professionista della zona, dice di aver visto l'omicida quasi in ginocchio sulla vittima per sferrargli l'ultima coltellata alla gola. Lo ha poi inseguito per un breve tratto, aiutando così gli inquirenti a ricostruire la sua via di fuga.

Secondo gli inquirenti l'omicidio sarebbe stato messo in piedi in tre minuti e circa 20 secondi. L'assassino ha ucciso, è scappato in qualche strada secondaria di corso Vittorio Emanuele, si è ripulito del sangue e cambiato, infine è corso da qualche locale della zona per farsi un alibi.

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