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Chiaia

Omicidio Matarazzo, tra le ipotesi degli investigatori la pista familiare

L'ingegnere ucciso ieri a Chiaia aveva chiesto la riesumazione della salma del padre, che sospettava che non fosse morto per cause naturali. Una vicenda poi archiviata dalla Procura

Si indaga sull'efferato omicidio, avvenuto ieri sera a Chiaia, dell'ingegnere 51enne Vincenzo Matarazzo. Numerose le piste battute dagli inquirenti. Esclusa quasi del tutto quella della criminalità organizzata e della rapina, gli inquirenti puntano l'attenzione sulle vicende familiari dell'uomo.

LE INDAGINI - A coordinare le indagini sono i procuratori aggiunti Luigi Frunzio e Nunzio Fragliasso, e il pm Luisanna Figliolia, ieri è andata sul luogo dell'omicidio in viale Maria Cristina di Savoia. Sono stati acquisiti alcuni filmati di telecamere di videosorveglianza installate in zona. L'assassino, pare, è stato visto scappare a piedi dopo l'omicidio con il volto coperto dal casco.

L'ESPOSTO IN PROCURA - La vittima – riferiscono alcuni organi di stampa – aveva chiesto la riesumazione della salma del padre, morto nell'agosto 2015. Matarazzo sospettava che non fosse morto per cause naturali. Una vicenda comunque archiviata dalla Procura, decisione l'ingegnere si era opposto attraverso il proprio legale.

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