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Francesco Casaburo come alternativa all’astensionismo e al centrodestra

Francesco Casaburo è il candidato alle elezioni amministrative di Caivano del Partito Democratico, Italia dei Valori e Rifondazione comunista. Casaburo ci spiega le sue idee se sarà eletto

Tre elezioni negli ultimi cinque anni, con una forte disaffezione dei cittadini nei confronti della politica. Il voto amministrativo del 28 e 29 marzo rappresenta un appuntamento decisivo per il futuro di Caivano. In campo oltre 20 liste e 600 candidati al Consiglio comunale, con sei aspiranti alla poltrona di primo cittadino. Francesco Casaburo è l’uomo di punta del Partito democratico, Italia dei Valori e Rifondazione comunista, “un uomo libero, di grande esperienza e competenza amministrativa”, dice di lui Iuri Bervicato, coordinatore del Pd di Caivano.

Nella tornata elettorale del 2006 e del 2007 la spunta il centrodestra guidato da Giuseppe Papaccioli, ma i continui cambi di casacca da parte dei consiglieri comunali provocano la caduta della Giunta e l’avvento del commissario prefettizio. L’incubo della politica caivanese si chiama astensionismo. Teme l’indifferenza della popolazione?
C’è una forte disaffezione nei confronti delle istituzioni democratiche. Me ne accorgo durante gli incontri e i dibattiti organizzati in questi giorni frenetici di campagna elettorale. La scarsa fiducia nei partiti locali riflette la lontananza degli italiani verso gli organi rappresentativi nazionali. La città di Caivano paga l’incapacità amministrativa mostrata dagli uomini di centrodestra che, negli ultimi anni, hanno dominato la politica cittadina e hanno disintegrato lo stato civile. Durante tutte le manifestazioni pubbliche, sto cercando di convincere la gente ad andare alle urne per scegliere e votare persone competenti, che possano costituire un’alternativa efficace e siano in grado di guardare al bene della città.

Sulle tasche dei cittadini di Caivano pesa il raddoppio della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani, che raggiunge cifre da capogiro ed è tra le più alte della provincia di Napoli. Per quanto tempo ancora le famiglie dovranno stringere i denti?
Se sarò  eletto al Comune, mi troverò a gestire una situazione pregressa determinata dal forte deficit di bilancio. Il Commissario prefettizio è stato obbligato ad aumentare la Tarsu del 70,9 per cento, una cifra elevata che si aggiunge alla difficile situazione occupazionale e alle ricadute della crisi internazionale. Mi occorreranno dai sei mesi ad un anno per far decollare la raccolta differenziata e arrivare a separare il 50 per cento della spazzatura. E’ un impegno che ho preso con le famiglie e che intendo mantenere.  Lo slogan del mio programma elettorale recita così: “Io abbasserò la Tarsu perché so farlo e lo farò”.  

Secondo l’ex sindaco Giuseppe Papaccioli, a Caivano non esiste alcun politico al di sopra di ogni sospetto e nessuna valida alternativa al passato. Cosa ne pensa di questa affermazione?
All’ex primo cittadino rispondo con i miei 15 anni di attività amministrativa. Durante la mia esperienza politica non c’è mai stata una chiacchiera o una macchia che ha infangato il mio nome e la mia reputazione. E questo può essere considerato una specie di record per i comuni a nord di Napoli.  

Qual è il suo primo obiettivo una volta eletto sindaco?

Bisogna recuperare la vivibilità e la bellezza della città, martoriata dalla gestione fallimentare del centrodestra. La macchina amministrativa ha smesso di funzionare: sono venuti meno i controlli della polizia municipale, i semafori cittadini sono spenti o non funzionanti e le auto vengono sistematicamente parcheggiate in terza o in quarta fila. E’ necessario un nuovo piano per la sicurezza, lo sviluppo e la manutenzione urbana, la tutela dell’ambiente, cultura, scuola e sport, con un occhio di riguardo per i commercianti e gli artigiani che pagano le tasse.  

Quale messaggio vuol dare alle nuove generazioni che si avvicinano alla politica cittadina?
Ai giovani dico che la politica è un’esperienza bellissima, almeno come l’ho vissuta io. Impegnarsi in prima persona vuol dire sforzarsi per risolvere le sofferenze dei meno abbienti in pochi minuti, grazie a una normativa o un regolamento. Mi rammarico per la disaffezione degli ultimi anni e, se indosserò la fascia di primo cittadino, farò di tutto per contribuire alla nascita di una classe politica giovane sul territorio.
 

LEGGI L'INTERVISTA A SIMONE MONOPOLI

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