Era il 22 dicembre 1976, un mercoledì piovoso, quando sul palco allestito in piazza Medaglie d’Oro, nella zona collinare di Napoli, cominciava, alla presenza dell’allora sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, con la posa della prima pietra, con una linea sulla carta e senza un centesimo in cassa, l’avventura della costruzione di quella che venne poi chiamata la linea 1 della metropolitana. A breve decorrerà il 43esimo anniversario di quell'evento, e ancora il sogno di vedere la metropolitana completa, non si è realizzato
Era il 22 dicembre 1976, un mercoledì piovoso, quando sul palco allestito in piazza Medaglie d’Oro, nella zona collinare di Napoli, cominciava, alla presenza dell’allora sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, con la posa della prima pietra, con una linea sulla carta e senza un centesimo in cassa, l’avventura della costruzione di quella che venne poi chiamata la linea 1 della metropolitana
Era il 22 dicembre 1976, un mercoledì, quando sul palco allestito in piazza Medaglie d’Oro, nella zona collinare di Napoli, cominciava, alla presenza dell’allora sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, con la posa della prima pietra, con una linea sulla carta e senza un centesimo in cassa, l’avventura della costruzione di quella che venne poi chiamata la linea 1 della metropolitana
Era il 22 dicembre 1976, un mercoledì, quando sul palco allestito in piazza Medaglie d'Oro, nella zona collinare di Napoli, cominciava, alla presenza dell'allora sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, con la posa della prima pietra, con una linea sulla carta e senza un centesimo in cassa, l'avventura della costruzione di quella che venne poi chiamata la linea 1 della metropolitana
Dal 22 dicembre 1976, quando fu aperto il famoso “buco” in via Mario Fiore per la posa della prima pietra, sono trascorsi 35 anni, quasi due generazioni, ed in esercizio effettivo vi sono attualmente appena 15 chilometri, con una media annuale di poco più di quattrocento metri di realizzazione effettiva: un primato negativo che non andrebbe affatto festeggiato, se raffrontato a quanto fatto in altre metropoli europee, come Parigi o Londra, e con costi decisamente inferiori ai 60 milioni di euro a chilometro dei quali si parla