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Stadio San Paolo, gelo tra Napoli e Comune

L'assessore Borriello decide di convocare De Laurentiis: "Prima la società firma la convenzione, poi discuteremo del dare-avere"

Comune e Calcio Napoli sono di nuovo ai ferri corti. Mentre De Laurentiis minaccia "stadi bomboniera" e consiglieri della maggioranza appoggiano la protesta del tifo sul caro biglietti, la vicenda del San Paolo pare in alto mare.

La Ssc Napoli non versa il canone da due anni, ma è in realtà il Comune ad essere in debito con il Napoli per i fondi anticipati nel 2009 (lavori ai tornelli), questo anche alla luce di una convenzione d'uso dello stadio – siglata ai tempi della giunta Jervolino – particolarmente vantaggiosa per De Laurentiis.

La nuova convenzione inviata alla Ssc Napoli lo scorso 9 novembre resta al momento lettera morta. L'assessore allo Sport Ciro Borriello è perentorio: "Convocheremo ufficialmente il presidente. Chiederemo alla società di firmare la convenzione e poi discuteremo del dare-avere".

Cifre confuse, quelle che devono scambiarsi i due attori della vicenda. Con De Laurentiis – notizia di ieri – che ha chiesto a Palazzo San Giacomo i mancati introiti per la chiusura dell'anello inferiore della curva A, dopo alcune infiltrazioni, tra ottobre 2014 e marzo 2015. E con membri della commissione sport del Consiglio comunale che ventilano anche l'ipotesi di pagamenti dell'ultimo anno (senza firma sulla convenzione) a "domanda individuale", ovvero per ogni partita.

Uno scenario che farebbe lievitare i debiti del Napoli con Palazzo San Giacomo, ma anche – come spiegato da Auricchio – che "vale per l'80% degli impianti sportivi di nostra proprietà. Aspettiamo di incontrare il Napoli".

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