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Sconcerti: "L'Inter è ancora la più forte, ma Napoli e Lazio potrebbero anche insidiarla"

L'editorialista del Corriere della Sera crede ad un exploit di una squadra a sorpresa in questa stagione

 Il noto giornalista Mario Sconcerti, nel suo editoriale sul Corriere della Sera, ha commentato l'evolversi di questa prima parte di campionato. Ecco quanto evidenziato da Napoli Today: "È un campionato molto particolare. Nessuno è più imbattuto, cosa rara dopo cinque partite. Tra la prima e la penultima ci sono appena 5 punti. Accanto all'Inter, in testa, c'è la Lazio, cinque mesi fa dodicesima in campionato. È una stagione strana ma non è chiaro ancora dove sia la stranezza. Da 25 anni non c'è più un campionato pazzo vinto da qualcuno che non sia della nomenclatura. L'ultima volta fu il Verona di Bagnoli appunto nel 1985. Allora dopo cinque giornate il Verona era in fuga, il Milan quarto, l'Inter sesta, la Juve ottava, la Roma dodicesima. Qualcosa del genere sta accadendo e potrebbe anche resistere. Nessuna delle grandi squadre è completa tranne l'Inter che però è alla sua quinta rincorsa e non si è rinforzata. È difficile, ma non escluso che qualche squadra della buona borghesia riesca a fare un salto di qualità. In questo momento viene da dire la Lazio, molto ben chiusa in difesa e capricciosa in attacco con i suoi solisti (Floccari-Hernanes-Zarate-Mauri). Ma anche il Napoli di Cavani non impiegherà tanto tempo a capire il suo equilibrio. Si parla per colorare un'utopia, l'Inter in realtà è ancora la più forte. Però qualcosa di diverso c'è, quasi dovunque. In Germania è in testa il Mainz, la vecchia Magonza delle città libere renane. In Spagna Real e Barcellona sono dietro al Valencia. In Francia è tornato il tempo del Saint Etienne, il vecchio club di Platini, silente da almeno 25 anni. In Inghilterra, nel fine settimana, Chelsea, Arsenal e Manchester hanno fatto un punto in tre. È presto per tutto, per dire che stiamo cambiando ma anche per dire che siamo sempre gli stessi. Un anno fa, uscito Milito, l'Inter avrebbe messo Balotelli. La Roma aveva 2 punti in più e la Juve addirittura 6. Solo il Milan è in crescita, un punto in più, ma è una crescita lenta che non giustifica niente, né entusiasmo né pessimismo. C'è qualcosa di nuovo dentro il calcio</b> che non è ancora distinguibile. I Mondiali hanno segnato la fine di lunghe generazioni. Solo da noi sono arrivati un centinaio di giocatori nuovi, italiani e stranieri. C'è in tutta Europa qualcosa di diverso che si muove dal profondo del calcio. Sarebbe sciocco non studiare questa diversità, non cercare di capirla".

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