rotate-mobile
Notizie SSC Napoli

Il gioco offensivo del Sassuolo ultimo ostacolo del 2019 per il Napoli

I neroverdi dell'ex De Zerbi ultimi avversari degli azzurri nell'anno solare

Settimana di straordinari quella vissuta dal Sassuolo, che mercoledì al Rigamonti di Brescia ha recuperato l'incontro rinviato lo scorso 6 ottobre, match valevole per la settima giornata del girone di andata, per la morte del patron emiliano Giorgio Squinzi. Lo 0-2 grazie al quale i neroverdi hanno superato la formazione lombarda consente loro di dilatare a sei le lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione e di prolungare un momento sostanzialmente positivo, che nelle ultime tre sfide ha fatto registrare altrettanti pareggi contro la Juventus, il Cagliari ed il Milan.

A motivare ulteriormente i padroni di casa la possibilità, in caso di vittoria, di poter sorpassare in graduatoria una rivale che in avvio di stagione era accreditata come possibile candidata per la lotta scudetto. Roberto De Zerbi continua il percorso di crescita che sul medio termine dovrebbe ragionevolmente portarlo a sedere sulla panchina di una grande squadra, grazie ad un'idea di calcio propositiva che predilige l'occupazione della trequarti avversaria attraverso un prolungato possesso palla ma riesce, con il trascorrere del tempo, a contemperare una più attenta cura della fase difensiva quando le circostanze e, soprattutto il valore dell'avversario, lo richiedono. Le ventisette reti fin qui incassate, però, sono davvero troppe. Il tecnico bresciano dimostra la sua visione del gioco a trecentosessanta gradi, non legandosi ad un solo rigido schema, ma cercando sempre la soluzione migliore che gli consenta di conciliare il suo credo con le caratteristiche dei giocatori a propria disposizione. Fondamentale però, a prescindere dall’assetto tattico adottato, la componente dell'intensità agonistica grazie alla quale la squadra cerca sempre di impostare la sua prova su ritmi elevati.

Diverse le opzioni offensive a disposizione, ma senza dubbio le due armi principali della formazione padrona di casa sono i due esterni offensivi del 4-2-3-1, schema che ha gradualmente preso il posto dell’abituale 4-3-3. Berardi, elemento di classe cristallina, è da tempo alla ricerca dell’annata che gli possa regalare la definitiva consacrazione, fin qui forse impedita più da limiti caratteriali che tecnici, e se in giornata può diventare incontenibile, sia nel creare la superiorità numerica che in fase di finalizzazione dell’azione o di ultimo passaggio. Si sta facendo largo a colpi di slalom il giovane Boga, che quando parte palla al piede dispone di una micidiale accelerazione in dribbling che gli consente di saltare gli avversari come birilli per poi presentarsi davanti al portiere e freddarlo sul disperato tentativo di uscita. A fungere da sponda e ad aprire i varchi per le due frecce che agiscono ai suoi lati provvede Francesco Caputo, cannoniere che ha sempre dimostrato il suo valore di bomber in tutte le categorie, già otto le reti all’attivo per lui, nonostante non goda dell’attenzione mediatica riservata a tanti dei suoi blasonati colleghi di reparto.

La retroguardia partenopea dovrà prestare particolare attenzione ai movimenti del trequartista rivale, sia esso Djuricic o Traoré, per evitare che il suo possibile posizionamento tra le linee ne mini l’efficace funzionamento dello scacchiere tattico, anche se non è del tutto da escludere il possibile impiego di Duncan accanto a Magnanelli con l’avanzamento di Locatelli nel trio dei rifinitori alle spalle del riferimento centrale avanzato, per disporre di un reparto meno propenso all’offensiva ma capace di mettere in crisi i palleggiatori rivali puntando sul dinamismo e l’aggressività.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il gioco offensivo del Sassuolo ultimo ostacolo del 2019 per il Napoli

NapoliToday è in caricamento