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L'ennesima bolla mediatica contro Sarri: ora sarebbe sessista

"Non ti mando a fa###lo perché sei donna e sei anche carina", questa la risposta nell'occhio del ciclone. Parole forti, ma accusarlo di sessismo è eccessivo

È giusto dire che a questo punto lo scudetto è sfumato?”, chiede la giornalista a Maurizio Sarri. L’allenatore del Napoli tentenna, abbozza un sorriso e poi risponde: “Non ti mando a fan###lo perché sei una donna e sei anche carina”. Tutti ridono, la giornalista non sembra offesa e chiede una risposta. Ma quella che a tutti sembra una battutina, certo un po’ forte, il giorno dopo diventa l’emblema del sessismo. Sulle homepage dei maggiori quotidiani sportivi nazionali campeggia il viso del tecnico del Napoli e la dicitura “fa discutere”, che significa tutto e niente. Il sottotesto è chiaro: si accusa Sarri di sessismo.

Certo, l’allenatore del Napoli non è nuovo a dichiarazioni forti e non convenzionali. Già in passato fu “crocifisso in sala mensa” per le dichiarazioni su Mancini, per le quali chiese scusa, e che avevano senza dubbio una connotazione omofoba. Ma in questo caso ci sentiamo di assolvere Sarri: la sua è una battuta, forse non riuscita, caratterizzata da parole discutibili, ma non ci sembra di ascoltare un sessista. A quanto pare però ai giornali nazionali basta poco per scagliarsi contro l’allenatore del Napoli.

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