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Scanzi su Sarri alla Juve: "Non ha colpe. In bianconero può realizzare la sua utopia di vincere e convincere"

"Il concetto stesso di fedeltà che fa sorridere, se lo si applica al calcio"

Il giornalista, Andrea Scanzi, ha pubblicato sul Fatto Quotidiano, in un editoriale, il suo punto di vista sull'approdo di Maurizio Sarri alla Juventus

Ecco un estratto dell'articolo: "Non si riesce bene a capire di quali reati si sarebbe macchiato Maurizio Sarri nell’accettare di allenare la squadra più forte d’Italia, nonché una delle più forti del mondo. Perché avrebbe dovuto rifiutare? Per far felici quelli che, sui social come al bar, esigono che gli altri siano sempre coerentissimi ma che al posto loro venderebbero pure madre e prole? Maurizio Sarri ha 60 anni ed è arrivato relativamente tardi al calcio che conta. Per anni ha allenato nella provincia aretina, alternando il calcio all’attività in banca. Prima dell’Europa League col Chelsea, aveva alzato giusto una coppa 16 anni fa con la Sansovino. Visionario collettivista come Sacchi, amato e odiato. Solo lui sa quanti rospi abbia ingoiato. I tifosi napoletani hanno tutto il diritto a sentirsi traditi e a ricordare come, due anni fa, Sarri minacciasse di querelare coloro che osavano ritenere possibile (all’epoca) un suo passaggio alla Juventus. E’ però il concetto stesso di fedeltà che fa sorridere, se lo si applica al calcio. Puoi essere fedele a un’idea, più ancora a un sogno, ma a una squadra ormai no. Andando alla Juve, Sarri può realizzare appieno la sua utopia più grande: vincere e convincere. Nel suo paese. In questo senso, la sua decisione è coerente eccome con la sua filosofia".

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