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Sarri: "A Napoli ho dato tutto. Juve coronamento della carriera"

L'ex tecnico azzurro si presenta nel suo primo giorno ufficiale da nuovo allenatore bianconero

"Sono molto contento di essere qui. Nei miei tre anni a Napoli ho dato tutto. Ero tifoso degli azzurri da bambino. Poi un anno fa ho avuto dubbi se fosse giusto continuare o no. In questi dubbi mi ha aiutato la società, annunciando Ancelotti. Ho scelto allora di non andare dal Napoli direttamente in un'altra società italiana, ma di accettare la proposta del Chelsea. La Juve mi ha offerto di ritornare in Italia e da parte mia c'era voglia di farlo, dopo una splendida esperienza in Inghilterra". Sono queste le prime dichiarazioni di Maurizio Sarri nel corso della conferenza stampa a Torino di presentazione come nuovo allenatore della Juventus. 

"La Juve è il coronamento della carriera. Dovevo rispettare la mia professionalità ed il mio percorso. Quando la Juve mi ha contattato è stata una sensazione forte. Non ho mai visto in 30 anni di carriera una società così determinata nel prendere un allenatore. La Juve è un ulteriore passo in avanti rispetto al Chelsea. Qui c'è una storia ultracentenaria", ha proseguito l'ex tecnico del Napoli. 

"La frase sulla querela perchè ero stato accostato alla Juve? Perchè era notizia priva di fondamento, non per la Juve. Per tre anni mi sono svegliato e avevo come primo pensiero quello di sconfiggere la Juventus. Era un'avversione sportiva, che è finita. Forse ho sbagliato alcuni modi, ma è qualcosa di intellettualmente apprezzabile. Io traditore e le parole di alcuni miei ex calciatori? I calciatori devono vivere in un ambiente e devono stare bene. Quello che dicono in pubblico non è quello che mi scrivono in privato", ha aggiunto Sarri.

"Sui cori razzisti non posso cambiare idea, perchè cambio società. In Italia bisogna cambiare ed è giusto fermare le partite. Siamo quaranta anni indietro rispetto al resto dell'Europa su queste cose. Come mi aspetto di essere accolto al San Paolo dai tifosi del Napoli? Se mi applaudono o mi fischiano sarà comunque una manifestazione d'amore ed il mio affetto nei loro confronti non cambierà. Io avevo necessità di ritornare in Italia nella mia situazione familiare e se questa opportunità me la offre la più grande società italiana, devo rispettare la mia professionalità", ha concluso il tecnico.

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