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Sarri: "E' vero che sono nato a Napoli, ma mi sento figlinese al 100%"

L'ex tecnico del Napoli prosegue con la damnatio memoriae di quel senso d'appartenenza a Napoli e ai napoletani che fece di lui un beniamino dei tifosi

A distanza di pochi mesi dalla fine della sua esperienza partenopea il legame "profondo, indissolubile" che legava Sarri al Napoli e ai napoletani sembra già spezzato. Complice, certo, la firma per la rivale Juventus, ma anche alcune dichiarazioni che cozzano con quelle rilasciate quando indossava la tuta del Napoli. L'ultima poche ore fa, alla festa per i 100 anni del Figline Valdarno. L'attuale tecnico della Juventus ha detto: "È vero che sono nato a Napoli, ma mi sento figlinese al 100%. Mi piacerebbe creare qualcosa per Figline, con un gruppo di amici abbiamo l'obiettivo di dare una mano a tutte le associazioni sportive di qui e di riportare i figlinesi in piazza, oltre a rilanciare l'Oratorio dei Salesiani".

Parole che gli rendono onore, ma quella sottolineatura sulla città natale stona, e non poco. Sarri, fino alla fine della sua esperienza napoletana, è sempre andato fiero delle sue origini partenopee. Dopo la magica vittoria allo Juventus Stadium, ad esempio, dichiarava di aver fatto il dito medio a un gruppo di tifosi della Juve perché "ce l'avevo con chi ci ha sputato contro e ci ha insultati perchè napoletani. Basta". Un senso di appartenenza che è completamente sparito da quest'estate. 

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