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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Napoli-Roma, de Magistris: "Spero in abbraccio tra i calciatori delle due squadre"

Il Sindaco di Napoli lancia un appello di pace in vista del match tra azzurri e giallorossi

"Che Napoli-Roma ritorni il derby del Sud. Faccio un appello a tutti affinché la partita di sabato possa giocarsi senza inutili tensioni fuori dagli stadi; e affinché gli ultras possano rappresentare quei valori di pace che sono il fondamento stesso dello sport". Così il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, attraverso Huffington Post, ha lanciato un appello in vista del match tra azzurri e giallorossi in programma al San Paolo.

"Dopo la brutale aggressione e la morte di Ciro Esposito - scrive de Magistris - il clima fra le tifoserie di Napoli e Roma è diventato plumbeo. Era inaccettabile che per il calcio morisse un giovane, come continua ad essere inconcepibile che si alimenti un odio fra opposte tifoserie, quando lo sport dovrebbe unire, non dividere. Basta con chi scimmiotta la guerra allo stadio, seminando violenza e terrore fra i veri sportivi. Napoli e Roma sono da sempre città amiche, e questa contrapposizione calcistica è ancora più inaccettabile se si pensa a quanta cultura e storia abbiano da sempre unito le due città. Roma e Napoli facevano parte della stessa regione ai tempi dell'Imperatore Augusto e hanno rappresentato l'una per l'altra una fonte di ispirazione continua. Basti ricordare come Vittorio De Sica, nato in Ciociaria, amasse Napoli, come oggi il napoletano Paolo Sorrentino abbia cantato la grande bellezza di Roma, o di quando Eduardo De Filippo diffondeva il suo messaggio - universale e in lingua napoletana - dai grandi teatri capitolini".

"Non comprendo e non posso accettare - prosegue il Sindaco di Napoli - che la sana passione di chi grida il nome della propria squadra con amore sugli spalti possa prendere la forma dell'opposizione violenta ad altri essere umani. Perché si tratta del rovesciamento dei valori dello sport. Questi non sono i valori degli sportivi, ma neanche degli ultras, talvolta ostaggio di frange violente. Non c'entra lo sport. Sono dinamiche psicologiche, oltre che criminali. Forse, chi fra i nostri ragazzi va allo stadio e sbaglia - magari anche solo cantando cori che non sono sfottò, ma che rappresentano un incitamento alla violenza -, lo fa perché mancano altri valori, altri riferimenti. Ma questi valori ci sono ancora, se solo li vogliamo vedere veramente. L'amore, il dialogo, l'incontro: valori che si possono toccare con mano, non vuote enunciazioni. Valori a cui ha dato corpo Antonella, la mamma del povero Ciro, che dopo aver subito il suo lutto, ha lanciato un appello per la pace e per la ragione. La ragionevolezza dell'amore, contro l'irragionevolezza dell'odio. Un appello che Antonella ha coraggiosamente riproposto in questi giorni e che condivido e sottoscrivo. Vorrei che in campo, sabato, ci fosse una grande festa e un grande abbraccio fra i giocatori del Napoli e della Roma. In questi casi, l'esempio è tutto".

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