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Napoli-Parma, tocca ai ducali di D’Aversa inaugurare l’era Gattuso

L'analisi prima del match contro gli emiliani

Costruito per stupire. Potrebbe essere questo lo slogan più calzante per inquadrare al meglio il percorso compiuto dal Parma, avversario designato per il debutto ufficiale del Napoli targato Gattuso, allenatore scelto dal presidente De Laurentiis per raccogliere l’eredità di Ancelotti, esonerato martedì sera dopo il successo per 4-0 sul Genk che ha sancito la qualificazione dei partenopei agli ottavi di finale di Champions League. In pochi, ad inizio annata, avrebbero probabilmente immaginato che nell’incontro valevole per la sedicesima giornata del girone di andata del campionato di serie A le due contendenti, fischio d’inizio previsto domani alle ore 18:00 allo stadio San Paolo, si sarebbero sfidate in una situazione di classifica che al momento le vede appaiate al settimo posto con ventuno punti. Se su una simile condizione influisce in maniera determinante il drastico calo di rendimento registrato negli ultimi due mesi dai padroni di casa una significativa parte di merito spetta anche all’eccellente percorso compiuto fin qui dalla formazione ducale che sta gettando le basi per la conquista di una rapida salvezza.

Tra le possibili strategie che una società neopromossa può decidere di adottare quando conquista il diritto di disputare la massima serie il club emiliano ha optato per la costruzione di un progetto a lunga durata che trova i suoi cardini nella competenza del ds Faggiano e nella straordinaria dedizione alla causa parmense di Roberto D’Aversa. Il tecnico, artefice della doppia promozione dalla serie C alla serie A del club gialloblu ha il merito principale di aver plasmato un gruppo compatto al quale ha conferito una precisa identità di gioco che gli consente, anche quando le numerose assenze per infortunio limitano le possibilità di scelta,  di non abbassare mai il livello della prestazione. Importanti gli investimenti effettuati dalla società nell'ultima sessione di mercato per consegnare al proprio allenatore una rosa più omogenea rispetto a quella della precedente stagione e tale da consentire di affrontare al meglio anche il girone di ritorno che nello scorso torneo si è rivelato il tallone d'Achille della compagine parmigiana.

I riscatti di Sepe, protagonista dell'ultimo blitz esterno con il rigore parato a Quagliarella, e Inglese hanno confermato buona parte della spina dorsale della squadra che trova nel veterano Bruno Alves il terzo pilastro. Brilla in questa prima parte di competizione la stella del giovane Kulusevski, esterno svedese giunto in prestito dall'Atalanta e già finito nel mirino dei grandi club italiani per le eccellenti prestazioni offerte. L'ex centrocampista della primavera del Milan dispone i suoi secondo i dettami di un 4-3-3 che in fase di non possesso è molto attento a non concedere spazi alle avanzate avversarie mentre in attacco cerca di sfruttare al meglio il recupero palla in pressing per innescare le pericolose ripartenze in verticale, situazione tattica nella quale Gervinho si esalta sfruttando la sua spaventosa velocità di base.  Dimostra tutta la sua bravura D'Aversa sia nella capacità di adattare le caratteristiche dei suoi ai rivali di turno per cercare di arginarne i principali punti di forza che nel riuscire a trovare nel roster a sua disposizione le risorse per ovviare alle situazioni di evidente emergenza come dimostra l'intuizione di schierare Kucka al centro del tridente offensivo quando sia Inglese che l'ex atalantino Cornelius non erano a disposizione. 

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