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Napoli-Juve 3-0: il racconto di una notte indimenticabile

Il 15 marzo 1989 è una data impressa per sempre nella mente, negli occhi e nel cuore dei tifosi azzurri

Un vero tifoso azzurro ricorda e ricorderà per sempre dove si trovava la sera del 15 marzo 1989, quando al San Paolo si giocava Napoli-Juve, gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa.

All’andata al Comunale di Torino, due settimane prime, Maradona e compagni erano incappati in una serata a dir poco negativa. I bianconeri allenati dall’ex di turno Dino Zoff passano per 2-0 grazie alle reti di Pasquale Bruno e ad un autogol di Corradini.

Tutti, però, a Napoli credono nella clamorosa rimonta. Il San Paolo è gremito e la città alle 20,30, orario del fischio d’inizio, si divide in tre: gli 83mila (o forse più) che affollano gli spalti a Fuorigrotta, alcuni pochi fortunati che captando il segnale dell’antenna del Monte Faito o di Montevergine riescono a guardare la partita in tv (la cui diffusione è esclusa per la zona di Napoli) e la maggior parte che segue palpitante il match in radio.

Il silenzio nelle strade cittadine è surreale: dalle finestre si ascolta solo la voce delle radioline o quella del telecronista Rai Giorgio Martino.

Il Napoli trema, con il gol annullato a Laudrup, ma al 45esimo ha già pareggiato il conto dell’andata, grazie alle reti di Maradona su rigore e di Carnevale.

I tempi regolamentari finiscono sul 2-0. Si va ai supplementari. Su Rai Due il film che andava in onda solo per la zona di Napoli finisce. Ora tutti, nessuno escluso, possono guardare quei 30 minuti che entreranno per sempre nella storia del club partenopeo.

Il Napoli è stanco, ma crede nell’impresa. Al 96’ Romano rileva Maradona. Al 106’ Bianchi tenta il tutto per tutto e spedisce in campo anche Maurizio Neri al posto di Carannante.

Ciò che accade al minuto 119, poi, è leggenda impressa negli occhi, nella mente e nel cuore di tutti i tifosi del Napoli: cross dalla destra di Careca e Renica irrompe di testa al centro dell’area, battendo Tacconi e mandando in visibilio un intero popolo, prima di lanciarsi in una lunga e liberatoria corsa che culminerà tra le braccia del compianto Giuliano Giuliani.

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