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Maggio saluta Napoli: "Grato a vita a questa città. Tifosi unici al mondo"

L'esterno vicentino saluta quella che è stata la sua squadra per dieci stagioni

Il nome di Christian Maggio resterà per sempre scolpito nella storia del Napoli. Il terzino veneto, salvo colpi di scena clamorosi, lascerà la maglia azzurra dopo 10 stagioni.

Il calciatore ha raccontato a Radio Kiss Kiss Napoli le sue emozioni dopo il saluto di ieri al San Paolo: "Ieri è stata una giornata davvero difficile, mi resterà sempre nel cuore. Noi viviamo di emozioni, ma al di là di me stesso ho visto mio figlio e mia moglie felici. Questo è il più bel regalo che i tifosi azzurri potessero farmi ieri. In quei momenti mi sono passate per la testa tantissime cose, tutto quello che ho fatto e ho ricevuto in questi dieci anni. In quel poco tempo ho pensato a tutto ciò che di positivo ho fatto in questi anni. La vita va avanti, si cresce, bisogna guardare il futuro. I tifosi sono stati unici, mi hanno regalato questa giornata indimenticabile. Qui sono cresciuto come giocatore e come persona. Mi ha fatto aprire gli occhi su tante cose. Sentir parlare mio figlio napoletano mi rende orgoglioso perché so che lui sta bene. Noi giochiamo a calcio, siamo sempre sotto ai riflettori, ma quando torno a casa e vedo che mio figlia e mia moglie stanno bene mi rendo conto che questo è il regalo più bello. Ringrazierò a vita questa città. Dieci anni sono tanti, li ho vissuti intensamente. Io a volte ho un carattere molto chiuso, Napoli mi ha fatto sciogliere parecchio. Mi sono sentito a casa. Questi tifosi sono unici al mondo, Napoli sarà sempre la mia seconda casa. Spero che quando tornerò, i tifosi mi accoglieranno sempre come hanno fatto ieri".

SCUDETTO MANCATO - "Non aver vinto nonostante i 91 punti fa male. Negli altri campionati si fanno 80-85 punti e si vince il campionato. E' qualcosa di incredibile, i numeri sono incredibili. Siamo entrati nella storia come record del Napoli, ma arrivare secondi fa male. Dopo la vittoria di Torino eravamo molto fiduciosi di portare a casa lo scudetto. Per noi lo scudetto è stato vinto, 91 punti non sono una quota da persone normali. Dispiace, c'è tanto rammarico. Quanto ha inciso Inter-Juventus? Non lo so. Abbiamo perso anche altre partite. E' normale che giocando il giorno dopo rispetto alla Juventus inconsciamente contro la Fiorentina siamo stati meno sereni. Noi ci avevamo davvero creduto, volevamo portarlo a casa. Ma l'anno prossimo bisogna ripartire, chi ci sarà ci sarà, per fare ancora meglio".

IL FUTURO DI SARRI - "Sarri resta? Non lo so. Qualche settimana fa non ero molto fiducioso, ma negli ultimi giorni c'è stato un avvicinamento. Tutti pensiamo che possa restare. Solo lui sa cosa vuole fare. I tifosi gli hanno dimostrato di volerlo ancora a Napoli, gli vogliono bene e anche il mister sa di aver fatto qualcosa di incredibile. Il ciclo può continuare tranquillamente, basta qualche acquisto fatto bene e si può puntare ancora allo scudetto".

DELUSIONE PER LA PANCHINA DI IERI - "Sono rimasto un po' deluso dal fatto di non esser entrato ieri, non posso negarlo perché ci tenevo a chiudere questo ciclo mio nel miglior modo possibile. Non c'è rimorso, solo la delusione. Ma fa parte un po' dell'ambiente. Nel bene e nel male bisogna accettarlo".

PROGETTI FUTURI - "Vorrei continuare a giocare. Mi ritengo ancora un giocatore sano, quindi per almeno altri due anni spero di continuare a giocare. Da grande poi si vedrà. Mi piacerebbe allenare i bambini per farli crescere nel miglior modo possibile. Spero di restare sempre nell'ambito sportivo, che è la mia vita e la mia passione. Ora sto ragionando a 360 gradi su me stesso. Non è neanche ancora detto che vada via da Napoli. Ieri dovevo salutare. E' difficile che rimanga, quindi sto vedendo un po' di situazioni per scegliere quella migliore per me e la mia famiglia. Il mio scudetto è questo: non potrò mai piacere a tutti, ma questo fa parte della vita. Sono contento di aver lasciato un segno su questi tifosi, che mi hanno dato tanto. Ruolo dirigenziale col Napoli? Non lo so, bisognerebbe vedere tante cose. Mi piacerebbe, però bisognerebbe vedere i vari progetti. Restare a Napoli sarebbe bello, ma c'è di mezzo il lavoro e quindi bisogna prendere in considerazione ogni singola situazione. Ovvio che resterei volentieri, nei prossimi giorni farò le mie valutazioni".

GLI ALLENATORI - "Ogni allenatore mi ha dato un insegnamento diverso. Mazzarri aveva un modo di giocare che avvalorava le mie doti fisiche, con lui sia alla Samp che al Napoli ho fatto anni importanti. Anche Benitez è un allenatore importante, una persona molto colta che riusciva a mettere tutti in riga i calciatori. Aveva una gestione positiva, che faceva bene al gruppo. Con Sarri non ho avuto un grandissimo rapporto, ma di qualità il voto è 10. In tre anni si è visto. Se rimarrà spero che possa fare bene, è un allenatore che ha fatto qualcosa di incredibile".

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