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Koulibaly: "Non sopporto i 'buu' a Lorenzo e i fischi contro i napoletani, è razzismo"

In un'intervista a Tv Luna il difensore del Napoli ha parlato di calcio ma anche di discriminazione. "Napoli è una città accogliente, mia madre ne è rimasta sopresa: dice che le ricorda il Senegal"

"Il razzismo è un tema globale, molti non lo capiscono. C'è chi non considera razzismo quello contro i napoletani, spesso negli stadi ascoltiamo dei 'buu' contro Lorenzo Insigne, e questo mi dà rabbia". Sono parole di Kalidou Koulibaly, difensore azzurro e della Nazionale senegalese, che in un'intervista a Tv Luna ha toccato il tema della discriminazione razziale e territoriale.

"Non lo dico perché sono qui, ma è la realtà. Da quando sono arrivato a Napoli non ho mai avuto problemi di razzismo, la città è accogliente e mi ha aiutato a crescere insieme alla mia famiglia. Mio figlio - prosegue Kalidou - sta benissimo a scuola, si vede che la società è accogliente e Napoli è assolutamente antirazzista. Anche mia madre quando l’ha conosciuta è rimasta sorpresa dall’amabilità del suo popolo, mi ha sempre detto che le ricorda il Senegal".

"Mi dispiace ascoltare fischi con i napoletani quando andiamo in altre città - racconta il difensore del Napoli - Il razzismo non è solo contro il colore, può essere considerato razzista anche quello contro un popolo o contro le donne. È un tema globale, purtroppo in tanti non lo capiscono".

Koulibaly ha poi toccato arcomenti calcistici. "L'obiettivo potrebbe essere lo scudetto, ma abbiamo cambiato allenatore e ci sono ancora molti meccanismi da capire. Con un allenatore così però - prosegue - è tutto più facile, Ancelotti è il mister più umile che abbia mai conosciuto e questo mi dà una visione nuova del calcio. So che possiamo fare grandi cose, ma abbiamo bisogno di tempo. Speriamo di rendere il cambiamento più rapido possibile". E sulla sfida col Milan e con l'ex Higuain ha concluso: "Nessun trattamento speciale per lui, avrà lo stesso trattamento di tutti gli altri attaccanti che arrivano al San Paolo: faremo di tutto per non farlo segnare. Sono forti, ma lo siamo anche noi, vogliamo vincere”.

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