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Ancelotti, lo splendido post della figlia Katia: "Napoli è una mamma. Vado via piangendo"

Il saluto della figlia dell'ex ormai tecnico azzurro

"Napoli é una mamma che ti accoglie, un sole che ti scalda, una canzone che ti accompagna, un abbraccio che ti consola. Napoli é dolce come una sfogliatella, amara come il caffè che giustamente qui si beve senza zucchero. Napoli é un cuore grande, quello della sua gente. É la faccia del signore all’angolo che vende i taralli, bruciata dal sole. É l’odore del mare, il profumo dei ristoranti che non chiudono mai". Questo l'inizio dello splendido post pubblicato su Instagram da Katia Ancelotti, figlia di Carlo, all'indomani dell'esonero del papà. 

"Napoli mi ha fatto ridere, mi ha fatto anche piangere. Mi ha amata e mi ha girato le spalle perché qui l’amore per il calcio va aldilà di tutto. Il calcio é tutte cose. Lascio un pezzo di cuore tra la sua gente. Al parcheggio del supermercato. Alla lavanderia. Dal dentista. All’edicola. Alla segreteria dell’asilo. Al garage di sempre. Al negozio di giocattoli. Dal parrucchiere. Nel negozio in centro. Al bar della palestra. Su un taxi. Io qui ho conosciuto persone meravigliose, che sono lo specchio di questa città. Me ne vado piangendo, ma so che ogni volta che tornerò, ritroverò sempre quell’abbraccio", conclude Katia Ancelotti.

Napoli é una mamma che ti accoglie, un sole che ti scalda, una canzone che ti accompagna, un abbraccio che ti consola. Napoli é dolce come una sfogliatella, amara come il caffè che giustamente qui si beve senza zucchero. Napoli é un cuore grande, quello della sua gente. É la faccia del signore all’angolo che vende i taralli, bruciata dal sole. É l’odore del mare, il profumo dei ristoranti che non chiudono mai. Napoli mi ha fatto ridere, mi ha fatto anche piangere. Mi ha amata e mi ha girato le spalle perché qui l’amore per il calcio va aldilà di tutto. Il calcio é tutte cose. Lascio un pezzo di cuore tra la sua gente. Al parcheggio del supermercato. Alla lavanderia. Dal dentista. All’edicola. Alla segreteria dell’asilo. Al garage di sempre. Al negozio di giocattoli. Dal parrucchiere. Nel negozio in centro. Al bar della palestra. Su un taxi. Io qui ho conosciuto persone meravigliose, che sono lo specchio di questa città. Me ne vado piangendo, ma so che ogni volta che tornerò, ritroverò sempre quell’abbraccio.

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