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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Lavezzi, le intercettazioni: "Napoli un carcere di lusso, devo andare via"

La telefonata tra giocatore e procuratore era parte dell’inchiesta su furti e rapine ai danni di atleti del club. Ora è agli atti dell’indagine su presunte violazioni della normativa fiscale

"Vive da cinque anni chiuso in casa, in un carcere di lusso". È quanto Alejandro Mazzoni, noto procuratore, riferisce al telefono al calciatore Ezequiel Lavezzi di aver detto ad Aurelio De Laurentiis a proposito dello stesso attaccante argentino.

Era il 20 gennaio 2012. "Ho detto al presidente: non è un problema né con la società, né con lei, né con il progetto – spiega Mazzoni – Solo che il ragazzo non ce la fa più". La telefonata era parte dell’inchiesta su furti e rapine ai danni di atleti del club, e si trova ora agli atti dell’indagine sulle presunte violazioni della normativa fiscale, che vede tra gli indagati (circa 60) anche proprio gli stessi Lavezzi, Mazzoni e De Laurentiis.

CHAVEZ E L'INCHIESTA – La parte significativa per le indagini è quella in cui il giocatore chiede: "Tu poi gli hai aperto il conto al Negro o no?". "Fuori? No perché hanno cambiato la banca. Bisogna fare un nuovo conto", replica Mazzoni. Secondo gli inquirenti il Negro sarebbe Gabriel Chavez, altro argentino assistito da Mazzoni che per un breve periodo fu tesserato dal Napoli. Mazzoni continua: "Si deve chiedere a Ale di inviare le nuove carte, hanno appena aperto la nuova banca, quella svizzera, la Farankin. Glielo avevo fatto aprire alla Hsbc, ma abbiamo chiuso tutti i conti alla Hsbc, quindi si deve fare da capo". E Lavezzi: "Certo...perché il Negro ha i soldi che lì sono entrati, del premio, così li manda fuori". Mazzoni conviene col Pocho: "Sì me l’ha detto che ne ha circa 80, oggi me ne occupo". Lavezzi: "Non ti dimenticare perché...". E Mazzoni, rassicurante "No, stai tranquillo che non mi dimentico, lo sai che il Negro mi preoccupa in modo speciale, come posso dimenticarmi".

VIA DA NAPOLI – Grossa parte del colloquio è comunque incentrata sul desiderio del calciatore di lasciare il Napoli. Lui mi ha detto – dice Mazzoni parlando con Lavezzi a proposito di De Laurentiis – Come prima cosa devi trovare la squadra che paghi la clausola. Ma io gli ho detto: Presidente, la clausola è un prezzo orientativo in modo che la società sia protetta, un prezzo alto". Lavezzi interrompe: "Ma noi siamo stati chiari". "È normale – prosegue il procuratore – ognuno fa il suo discorso. Ovviamente uno cercherà di procurare quei soldi, se interessi a una società come Manchester City, al Paris Saint Germain (dove poi in effetti Lavezzi sarebbe andato a giocare, ndR), quei tipi di società che spendono una quantità di soldi, si rispetta la clausola, altrimenti io credo che il prezzo logico sia 25 milioni". Il presidente del Napoli avrebbe ricordato al manager che il club aveva "valorizzato" l’attaccante, sentendosi rispondere – a quanto Mazzoni dice al telefono a Lavezzi: "No, pres, non è così. Quando lui era arrivato era già campione, credo che il Napoli gli ha dato molto però anche lui ha dato molto al Napoli". "Mi ha detto – aggiunge Mazzoni riferendosi al presidente del Napoli – che farti andare via per una destinazione in Italia sarebbe un disastro per lui, sai?". "È un elemento di pressione anche per noi, sai?", aggiunge. E Lavezzi: "Va bene ma...se non vuole questo, mi deve pagare".

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