De Laurentiis sul mercato: "Faremo tre o quattro acquisti. Garcia? Avrei dovuto mandarlo via dopo la presentazione"

Almeno tre operazioni, forse quattro. Un terzino destro, un centrale difensivo e un centrocampista, forse due. Questa l'anticipazione di Aurelio De Laurentiis sul mercato del Napoli a gennaio, nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport.

"Almeno tre operazioni. Devo rinforzare la difesa con un centrale e con un terzino destro, per avere un rincalzo di Di Lorenzo. E poi prendere un centrocampista, forse due", ha spiegato il patron azzurro, che ha anticipato anche l'addio di Elmas: "E' Già venduto. È uno che vuole giocare sempre, non ha capito che si è titolari anche se non si fanno novanta minuti".

I rinnovi di Zielinski e Osimhen

De Laurentiis ha parlato anche dei rinnovi di Zielinski e Osimhen: "Con Zielinski stiamo parlando. Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo che, essendo un polacco, del sole e del mare gli interessa fino a un certo punto. Forse è abituato maggiormente a certe nebbie. Osimhen? L’ho detto e lo ripeto: siamo in dirittura d’arrivo".

Gli allenatori e la scelta di Garcia

Il presidente del Napoli è tornato a parlare anche della questione allenatore e della scelta di Garcia: "Il primo allenatore che ho contattato è stato Thiago Motta. Non è che ci avessi visto male, eh? Ma lui non se l’è sentita. Poi sono andato su Luis Enrique. Lui ha fatto venire a Napoli i suoi, mi ha tenuto tre giorni fermo, chiedendomi tantissimi soldi. Avevamo anche trovato un quasi accordo, ma poi ha detto di no, perché ambiva a guadagnare di più. Ed è stata la volta di Nagelsmann. Ne ho consultati cinque o sei, non di più. Ma ho detto quaranta come boutade, per mischiare le carte. E alla fine sono arrivato su Garcia".

"Quando mi sono accorto che non era la scelta giusta? Il giorno che l'ho presentato a Capodimonte. Avrei dovuto fare un coup de Théatre e dire: ve l’ho presentato, però adesso se ne va. Perché uno che arriva e dice: io non conosco il Napoli, non ho mai visto una partita… Avrei dovuto capire. E invece l’ho preso a ridere. Il fatto è che l’ha ripetuto altre volte. Sarebbe bastato che praticasse lo stesso calcio di Spalletti. Invece ha preteso che mandassi via un preparatore perfetto, per chiamarne uno che... Me l’avevano detto: questo t’imballa i giocatori", ha aggiunto De Laurentiis.