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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Da Frosinone: "Qui con i diritti tv abbiamo fatto uno stadio. A Napoli?"

Il capo della comunicazione del Frosinone in un lungo editoriale sul sito del club: "Meritiamo rispetto. A Napoli con i soldi dei diritti tv De Laurentiis avrebbe potuto costellare la città di stadi"

Dopo la replica del presidente della società ciociara alle parole di Aurelio De Laurentiis, il Frosinone Calcio pubblica un lungo editoriale del capo della comunicazione Giovanni Lanzi. 

DE LAURENTIIS: "PERCHE' IL FROSINONE DEVE STARE IN A?"

"Il Frosinone Calcio a tutto tondo merita rispetto. In blocco. [...] Sia chiaro a tutti: l’immagine del Frosinone è specchiata, limpida come l’acqua. E il fango ad orologeria dovrebbe essere bandito per decreto da questo Paese, sempre più culla dei veleni piuttosto che del Diritto. Il Frosinone Calcio merita rispetto perché rappresenta la sintesi di un piccolo-grande miracolo italiano: vivere a testa alta, con il cuore in mano, tra i Titani, sgomitando sul campo. Anche a costo di atroci sofferenze. [...] Un tentativo maldestro quello di parlare di fallimenti, di Serie C, di retrocessioni, di assenza di ‘appeal’, di fetta di pagnotta. Il tutto rilanciato da un quotidiano sportivo nazionale, per quel sottile gioco a tenaglia teso ad offuscare l’immagine di un Club come il Frosinone che ha saputo scalare i gradini del calcio italiano con le unghie. [...] Il dottor Aurelio De Laurentiis avrebbe dovuto – e comunque è ancora in tempo per farlo – attivarsi in maniera opportuna e si sarebbe reso conto, con un semplice click al computer, che il Frosinone – proprio in quanto ad ‘appeal’ rappresenta un altro spicchio di quel piccolo-grande miracolo italiano nel calcio. Un esempio: una città di 46.000 abitanti porta allo stadio ‘Benito Stirpe’ 14.500 spettatori di media ed ha una fidelizzazione imponente. Semplice proporzione: per il milione di abitanti di Napoli, servirebbero 4 San Paolo uno sull’altro. Ma c’è di più. Il presidente De Laurentiis – in veste di novello Cesare nel Colosseo virtuale del calcio italiano – ha fatto ‘pollice capovolto’, dichiarando che quei soldi dei diritti tv andrebbero negati a Club come il Frosinone, per lui destinati a morire calcisticamente parlando. Il Frosinone, bene che si ricordi, per una sola apparizione in serie A, ha saputo invece guardare oltre, investendo quei soldi per la costruzione di un gioiello di stadio che si piazza tra i primi 20 nel mondo e di un Centro Sportivo all’avanguardia. Il Napoli, a proposito di proporzioni, con i soldi dei diritti tv avrebbe potuto costellare tutta la città e l’hinterland di stadi da 80.000 posti. E allora anche qui andrebbe fatta una riflessione: è la mentalità dei Presidenti che fa la differenza, più che i soldi che ricevono in dote. [...] Crediamo quindi che il mondo del Calcio in Italia non abbia bisogno di guru né di santoni. Ha bisogno di passione e di amore, ha bisogno di normalizzazione, ha bisogno di svelenire i comportamenti dal vertice". 

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