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De Laurentiis: "Non c'erano più i presupposti perchè Quagliarella rimanesse serenamente con noi"

Il presidente azzurro torna sulla cessione del bomber stabiese

 Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino. Ecco quanto evidenziato da Napoli Today: "A Genova ho visto sin dall’inizio una squadra brillante e gagliarda. Anzi, nei primi venti minuti i nostri giocatori sembravano dei cyborg. Sembrava un film di fantascienza. Sono rimasto incollato davanti al televisore a entusiasmarmi. La passione dei tifosi mi aiuta a superare la stanchezza e le difficoltà. È ovvio che non tutti la vedano nello stesso modo, ma il loro enorme, inesauribile, gigantesco amore per il Napoli mi rende orgoglioso. Non dobbiamo mai porci limiti. Dovremo vederne ancora delle belle. Napoli è una realtà unica in Italia: qui il calcio è estremamente importante, e noi siamo un club in costante crescita ed evoluzione. La società è risorta dalle ceneri delle carte bollate ed è ancora troppo giovane per aver soddisfatto tutte le aspettative. Con Mazzarri c’è feeling. Mi piace la sua professionalità, la disciplina e la chiarezza. E lui stesso le pretende da tutti: calciatori e manager. È un lottatore come me. Non molliamo mai, e anzi forse ci piacciono più le situazioni complesse. Col Chievo sarà durissima. E poi, di solito dopo una vittoria c’è sempre un po’ di relax: ecco perché mi piacerebbe trovare un San Paolo pieno di tifosi, che stiano accanto alla squadra in un momento delicato. Quagliarella? Cedendolo in prestito alla Juve, ci ho rimesso soldi. Mica ho guadagnato. Però non esistevano più i presupposti perché giocasse serenamente e con felicità nel Napoli, e così ho trovato una soluzione. Lui è un calciatore di assoluto valore, ma in queste condizioni il suo patrimonio personale sarebbe stato depauperato. Platini? L’ho incontrato sabato a Capri e abbiamo parlato a lungo: sia chiaro, io non sono mai stato contro l’Europa League, ma gli ho spiegato che a mio avviso le retrocessioni dalla Champions non sono logiche. L’anno scorso l’Atletico Madrid ha conquistato l’Europa League venendo dalla Champions, che senso ha? E allora, gli ho proposto di sostituire le due competizioni esistenti con una sola, nuova, riservata alle prime otto squadre di ogni campionato europeo. Mi ascoltava intrigato. Maradona? Sono pronto ad accoglierlo a braccia aperte, ma non credo che la sua festa al San Paolo possa essere organizzata in un batter d’occhi. Maradona è Maradona. Capisco che il suo nome entusiasmi, ma tutto deve essere perfetto perché possa venire a Napoli. Bisogna preservarlo da mille problemi che vanno dal Fisco alla sicurezza. Io direi: creiamo un comitato, che sarei anche felice di presiedere, e studiamo bene con Bagni e i suoi amici ogni aspetto del suo ritorno. Così che la festa sia davvero una festa".

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