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Cavani-Napoli, storia di un sogno definito troppo presto 'impossibile': tutti i retroscena

Tutto sulla trattativa che potrebbe riportare il Matador in azzurro: cifre, dettagli, indiscrezioni, complicazioni ed incastri

Camminando nelle strade di Napoli negli ultimi giorni sentirete magicamente, ovunque, solo quelle sei lettere. Anzi, ormai quel nome non lo si pronuncia neanche più, ma lo si dà per scontato e ci si limita ad un semplice: “Ma allora torna o no?”. Al di là delle smentite di rito di De Laurentiis delle ultime ore, dare una risposta certa a questa ormai ricorrente domanda, ad oggi, non è affatto facile, forse la più giusta è semplicemente “è difficile ma possibile”. Perché Cavani possa concretamente fare ritorno a Napoli devono concretizzarsi una serie di situazioni e realizzarsi più incastri. Chi per oltre un mese e mezzo, però, ha sostenuto ad oltranza che un ritorno del Matador fosse del tutto impossibile ed impensabile si è forse sbilanciato un po' troppo. Eppure la lezione Ancelotti qualcosa avrebbe dovuto insegnare. Sarebbe bastato, chissà, non deridere chi, senza illudere nessuno, parlava di questa possibilità già da settimane, se non da mesi. Le inversioni ad U degli ultimi giorni di molti che ora provano preventivamente a salire su quel ‘carro’ tanto disprezzato, nell’eventualità possa poi rivelarsi quello dei ‘vincitori’, lasciano il tempo che trovano. Noi di NapoliToday della possibilità di un ritorno di Cavani in azzurro ne avevamo parlato per la prima volta il 4 giugno scorso (LEGGI L'ARTICOLO), con dettagli contrattuali e cifre, le stesse che stanno circolando negli ultimi giorni.

Fatta questa lunga ma doverosa premessa, veniamo a ciò che alla fine interessa ai lettori e ai tifosi e proviamo a far chiarezza, per quanto è nelle nostre possibilità, su un eventuale ritorno del Matador all’ombra del Vesuvio. Chi parla di un Cavani molto vicino al Napoli è lontanissimo dalla verità e fuori strada. Il club partenopeo sa della volontà del giocatore di tornare in azzurro da fine maggio. Contatti ed abboccamenti ci sono stati tra l’entourage dell’attaccante e la dirigenza napoletana, in tutto questo periodo. Lo stesso Cavani, secondo spifferi provenienti dalla Francia, avrebbe parlato più volte telefonicamente con Carlo Ancelotti del progetto tattico. Manca, però, una cosa fondamentale, per trovare un’intesa e provare davvero a capire se ci sono i margini per portare a compimento questa clamorosa operazione: la telefonata tra il Matador e Aurelio De Laurentiis. Il presidente azzurro è stato sin troppo onesto nell’incontro pubblico con i tifosi della scorsa settimana a Folgarida: “Cavani mi chiami, mi dica che vuol tornare a Napoli e ridursi lo stipendio e mi metta nelle condizioni di parlare con il Psg”. Senza una telefonata chiarificatrice del Matador, è difficile che il presidente possa decidere di affondare definitivamente il colpo con il club parigino. I due cinque estati or sono non si lasciarono benissimo e alcune dichiarazioni dell’uruguaiano negli anni passati ("Tornerei a Napoli, ma non con De Laurentiis") non sono piaciute al patron.

LE CIFRE - Veniamo ai dettagli contrattuali e alle ipotesi sulle cifre, ma occorre fare un’altra premessa: Cavani è un professionista e non può dimezzarsi lo stipendio o guadagnare un terzo rispetto a ciò che percepisce attualmente. L’uruguaiano, però, è disposto a rinunciare a qualcosa a livello economico, su una base contrattuale peraltro più lunga, per far ritorno in una città che non ha mai nascosto di amare, cosa che inoltre gli consentirebbe di vedere i suoi figli praticamente ogni giorno, a differenza di quanto accaduto negli ultimi anni. Le cifre sono più o meno quello che stanno girando negli ultimi giorni e che noi vi avevamo anticipato il 4 giugno scorso. 7,5 milioni di euro netti annui (con bonus da definire) per tre stagioni con opzioni probabilmente bilaterali per la quarta. Il giocatore attualmente ha un contratto con il Psg fino al 2020 a 10 milioni di euro più bonus, che fanno 12 netti all'anno. In un eventuale accordo con il Napoli, Cavani andrebbe a percepire con ogni probabilità tra i 32 e i 34 milioni di euro (a seconda della maturazione dei bonus) in quattro anni, a fronte dei 24 milioni netti che percepirebbe nelle prossime due stagioni qualora restasse sotto la Tour Eiffel. Discorso a parte (ma tutt'altro che di poco conto) sarebbe poi quello dei diritti d’immagine, partita eventualmente tutta da giocare e modellare.

IL FALSO MITO - Va sfatato anche il falso mito secondo cui l’operazione Cavani sarebbe totalmente insostenibile per le casse azzurre, poiché seppur con una differenza di età tra i due protagonisti, si tratterebbe di cifre più o meno equiparabili all’acquisto di Higuain nell’estate 2013, esattamente 5 anni fa, quando il fatturato ed il monte salariale del club partenopeo erano decisamente più bassi. Dire, poi, che il Napoli non ha mai elargito ingaggi del genere, significa avere memoria corta. Sia Cavani che Higuain, infatti, nel loro ultimo anno in azzurro, con i bonus sono arrivati a superare i 6 milioni netti a stagione e ad entrambi De Laurentiis, per convincerli a rimanere, offri’ un rinnovo da 7,5 milioni netti prima dell’addio.

IL PSG – Un attore fondamentale della vicenda e forse il principale ostacolo alla realizzazione del ‘sogno’ dei tifosi, potrebbe rivelarsi il club parigino. De Laurentiis cinque anni fa fu inflessibile sul pagamento della clausola e questo sotto la Tour Eiffel non lo hanno dimenticato. La richiesta iniziale dei transalpini è di 60 milioni per il cartellino del 31enne centravanti. Il Napoli, dal canto suo, non intende andare oltre i 40/45 milioni di euro. Fondamentale per abbassare il prezzo, dunque, sarà la volontà di Cavani di dire addio alla capitale francese e vestirsi nuovamente d’azzurro. La permanenza di Neymar in rossoblù potrebbe aiutare in tal senso. Ma non è tutto: il Psg dovrà prima trovare un sostituto all’altezza del Matador. Il giro di attaccanti di livello ‘top’ tra le big europee, però, non è ancora partito del tutto. Ma il possibile approdo di Gonzalo Higuain al Chelsea potrebbe presto azionare la giostra.

IN E OUT – Per far spazio al Matador e per rendere sostenibile dal punto di vista economico un’eventuale operazione così onerosa, qualcuno nel reparto avanzato azzurro dovrà fare le valigie. I principali indiziati sono Josè Maria Callejon e Dries Mertens, per età, ingaggio e costo del cartellino. Non solo uno tra lo spagnolo e il belga potrebbe lasciare Napoli: in caso di arrivo dell’uruguaiano alla corte di Ancelotti, anche uno tra Inglese e Milik diventerebbe di troppo, ma non per forza il polacco. Lo staff tecnico e la dirigenza azzurra credono molto nelle qualità dell’ex Ajax, soprattutto nel lungo periodo. Con Ancelotti, poi, tutti i calciatori a disposizione avranno il loro spazio nel corso della stagione e soprattutto sarebbe tutt’altro che utopia vedere eventualmente in campo contemporaneamente Milk e Cavani con alle spalle Lorenzo Insigne.

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