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Bilancio della Ssc Napoli, l'analisi: "Fatturato al palo e competitività futura in dubbio"

La disamina dei conti del club di De Laurentiis fatta, nel suo blog "Calcio & business" sul Sole 24 Ore, da Marco Belinazzo

Un Napoli squadra sempre più distante dal Napoli società. È il quadro che presenta, nel suo blog "Calcio & business" sul Sole 24 Ore, Marco Belinazzo analizzando il bilancio al giugno 2018 (rosso di 6 milioni di euro) presentato dalla Ssc Napoli.

L'immagine è quella di "due placche tettoniche che tendono ad allontanarsi": da un lato una rosa sempre più importante (il cui valore "è letteralmente esploso in queste annate") e dai costi altrettanto importanti, dall'altro un fatturato che non riesce a crescere.

L'esempio è lampante: "Il fatturato 'strutturale' del Napoli – escluse le plusvalenze e l’Europa – è pari 145 milioni. Cinque anni fa, nel bilancio al 30 giugno 2013 il Napoli aveva un fatturato strutturale pari a 145 milioni". In cinque anni crescita zero, laddove Juventus e Inter (ad esempio) stanno facendo passi da gigante cerso le big europee.

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D'altra parte però gli ingaggi salgono in modo esponenziale: "Nel 2013 il Napoli pagava 67 milioni di stipendi e aveva ammortamenti (il costo del cartellino spalmato sugli anni di contratto) per 36 milioni circa. La rosa costava in altri termini poco più di 100 milioni. Nel 2018 il Napoli paga ingaggi (sempre incluse le imposte) per 114 milioni ed ha ammortamenti per 65 milioni. Fanno circa 180 milioni. Significa l’80% in più". Ma soprattutto vuol dire 35 milioni oltre il fatturato strutturale, in pratica insostenibile salvo plusvalenze derivanti di anno in anno da cessioni più o meno eccellenti.

Perché non c'è crescita

"Il Napoli grazie a una lunga serie di bilanci in utile è il club più liquido della Serie A e probabilmente tra i più liquidi in Europa – spiega Belinazzo – In cassa ci sono 118 milioni (custoditi presso Unicredit). Non ci sono debiti finanziari. I debiti totali, pari a 144 milioni, sono per due terzi legati al calciomercato a fronte di 66 milioni di crediti totali".

Eppure i ricavi – se non si considerano le plusvalenze, in questo caso 30 milioni di cui circa 20 per la sola cessione di Duvan alla Sampdoria – restano al palo: dalla tv il Napoli ricava 78,4 milioni, tra Champions ed Europa League altri 40 milioni, dallo stadio 19 milioni, il settore commerciale ha incassato circa 35 milioni e tra sponsor tecnico e sponsor ufficiali sono stati raccolti circa 17 milioni.

Competitività futura in dubbio

"Il conto economico del 2018 – è la spiegazione del giornalista – rileva la vera debolezza del club causata fondamentalmente da uno stallo nella crescita dei ricavi che dura da troppi anni e che è il riflesso del mancato sviluppo infrastrutturale e commerciale dell’azienda 'Sscn'". Belinazzo conclude: "Ancelotti o non Ancellotti con questi ricavi sarà difficile competere ancora a lungo ai livelli a cui il nuovo Napoli ha abituato i suoi tifosi in questi anni. Senza programmazione aziendale prima o poi anche la squadra potrebbe risentire dello scarso abbrivio economico".

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