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Razzismo, Ancelotti: "Ho chiesto la sospensione temporanea delle partite, non definitiva"

L'allenatore del Napoli è tornato sull'argomento a margine di un incontro sulla gestione del gruppo all'Università Vanvitelli

Il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti è stato stamane, dalle 10, ospite di "Oltre le due Culture" all'Università Vanvitelli di via Costantinopoli per l'incontro “La gestione del gruppo e delle risorse umane in un top club dagli anni Novanta ad oggi”. A margine Ancelotti è tornato sulla vicenda delle sospensioni delle partite per cori razzisti o discriminatori.

"All'estero alcuni comportamenti sono stati debellati, soprattutto in Inghilterra - ha spiegato l'allenatore azzurro - Io credo che non è che si può, si deve fare. Il calcio in questo senso in Italia non è cambiato. Ignoranti e maleducati sono ancora negli stadi e non se ne può più. Insultano Napoli quando il Napoli non c'entra, non ha senso. Stamattina ho sentito l'intervista del presidente della federazione. Sta semplificando questa norma che c'è".

"Sento dire - ha proseguito il tecnico - 'Ancelotti non può decidere di sospendere le partite'. Ma non l'abbiamo mai chiesto. Allora o non mi faccio capire...Abbiamo solo chiesto che quando c'è un insulto territoriale o razziale la partita si fermi temporaneamente. Temporaneamente. Ci fermiamo un attimo, c'è un annuncio e poi la partita ricomincia. Non ci vuole Einstein per capire che si può fare. Quando piove lo si fa, nel 2000 per la pioggia ci siamo fermati due ore. Lo so perfettamente che sospendere definitivamente una partita comporta che 60mila persone devono defluire e ci possono essere problemi".

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