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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Lo sfogo della giovane promessa del calcio: "Quando sei in difficoltà spariscono tutti"

Salvatore Bianco, napoletano, ha 19 anni e gioca in Serie D. Al terzo infortunio grave in quattro anni si sente abbandonato a se stesso: "Procuratore, dirigenti, direttori, allenatori: sono tutti spariti"

Salvatore Bianco è un giovane calciatore partenopeo. Diciannove anni appena compiuti, gioca in una squadra calabrese, in serie D. Un suo lungo post su Facebook sta facendo particolarmente discutere. È uno spaccato di un calcio che si conosce poco, lontano dalla luce dei riflettori. Un mondo particolarmente difficile, a giudicare dalle sue parole.

Bianco è al terzo infortunio grave in quattro anni, e va incontro ad una nuova operazione. La sua però non è una degenza dorata, da solidarietà dei colleghi e sostegno dei tifosi. “Nei momenti di maggior difficoltà spariscono tutti, piano piano negli anni ho capito che nel calcio finché sei utile alla causa ti trattano come un figlio. Appena inciampi un attimo vieni lasciato nel dimenticatoio”, spiega.

Troppi infortuni, problemi iniziati a 14 anni, e una conseguenza: “Man mano tutte le persone che avevo intorno sono sparite. Procuratore, dirigenti, direttori, allenatori. Per loro è stato più facile occuparsi di qualcun altro che non avesse problemi, magari che portasse anche qualche sponsor perché in Italia così funziona lo sappiamo tutti”. E intanto le spese mediche sono a suo carico. “Mi hanno scaricato sempre alle prime difficoltà. In fondo, in un calcio così malato e ossessionato dal denaro, chi mai avrebbe tirato fuori dei soldi per far curare un ragazzino che non sai neanche se diventerà calciatore?”.

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Il ragazzo continua la sua lettera ringraziando i genitori, che invece non lo hanno mai lasciato solo. “Alla fine ha vinto lui – spiega riferendosi a se stesso – il ragazzino che è diventato un uomo prima del tempo che ancora oggi non ne vuole sapere di arrendersi. Sa che diventare calciatore è quasi impossibile, ma non ne fa più una tragedia perché la vita è fatta di tante cose belle. Oggi 22 marzo 2018 a 19 anni non ha più il sogno di diventare calciatore ma sente il dovere di diventarlo, per tutti i sacrifici della sua famiglia, per tutte le porte che gli hanno chiuso, per tutte le persone che lo hanno abbandonato e per raccontare a tutto il mondo la sua storia”.

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