Dai viaggi in Circumvesuviana alla Juventus: Mirante si racconta
Il portiere di Castellammare di Stabia, ora al Bologna, ha ripercorso la sua carriera nel corso di una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport
"Arrivai a Torino, alla Juve, a 16 anni. Giocavo nel Sorrento in Interregionale e mi spostavo con la Circumvesuviana. Ne hanno fatti di sacrifici i miei e soldi ne avevamo pochi. Papà operaio, mamma casalinga, tre figli, due maschi e una femmina. Alla Juve capii che la mia strada era quella del calcio". Così il portiere napoletano del Bologna Antonio Mirante ha raccontato i suoi esordi nel corso di una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
"Sono un uomo del sud in tutto. Amo Castellammare e la Juve Stabia. Mi piacciono le belle ragazze. Cassano dice di averne avute 600. Io non arrivo a metà della metà", ha aggiunto l'estremo difensore stabiese.
Mirante ha rischiato di dover dire addio al calcio nei mesi scorsi per un problema cardiaco: "Il cuore non andava alla perfezione, sentivo dei battiti anomali, fastidiosi. Per 4 giorni ho pensato che col calcio avrei chiuso. Si ha paura quando pensi che qualcosa si nasconda dentro di te. Mi hanno detto che c’erano delle anomalie".