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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Questa è una malattia", Maradona si schiera con l'attaccante peruviano squalificato per cocaina

Paolo Guerrero, 34enne capitano del Perù, è stato squalificato per 14 mesi per aver fatto uso di cocaina. Maradona: "I medici non hanno capito nulla, non hanno mai visto una partita"

Paolo Guerrero, 34 anni, prolifico centravanti e capitano del Perù, è stato squalificato dalla Fifa per 14 mesi per doping, dopo essere stato trovato positivo alla cocaina. Guerrero dovrebbe quindi rinunciare ai Mondiali in Russia, che il Perù ha conquistato anche grazie ai suoi gol. La cosa ha innescato un intenso dibattito: Guerrero è un simbolo del Perù, e da tempo si discute sulle effettive proprietà dopanti della cocaina. Oggi i capitani di Danimarca, Australia e Francia hanno scritto alla Fifa chiedendo la sospensione della squalifica di Guerrero in vista dei Mondiali. Con Guerrero si è schierato anche Diego Armando Maradona, squalificato a Napoli per lo stesso illecito. Il Pibe de Oro ha espresso solidarietà a Guerrero, argomentando un lungo ragionamento che riportiamo integralmente. 

"Oggi voglio stare accanto a Paolo Guerrero, in questo momento così brutto che anche io ho attraversato. Ho avuto una malattia e nessuno ha avuto pietà di me, al contrario. Anche oggi qualche fenomeno continua a ricordarlo. Nessuno mi ha proposto vie d'uscita, e questo deve finire. La nuova Fifa condanna i giocatori che rendono felice la gente, per aver commesso un errore, invece dovrebbero aiutarli a guarire. Perché questa è una malattia. Non si tratta di mettere una crema, no. Questa è una malattia maligna! Sono 14 anni che ho abbandonato la droga. E se serve, ora Guerrero può affidarsi ai suoi cari, così può superare questo momento. I medici della Fifa sono lì per riscuotere il loro stipendio, per dire 'positivo' o 'negativo'. Non guardano una partita di calcio in tv. La prevenzione è meglio della punizione. Lo dico perché l'ho vissuto sulla mia pelle. Non sono sorpreso, all'epoca mia c'erano Blatter e Grondona, due ladri. Ma oggi abbiamo un presidente che saprà interpretare le mie parole. Auguro il meglio a Paolo, spero di vederlo giocare in Russia, e mando un saluto a tutto il Perù". 

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