La bella favola dell'Afro-Napoli united, la squadra di calcio multietnica promossa proprio per questa stagione in Prima Categoria, potrebbe subire una battuta d'arresto a causa della burocrazia.

La denuncia è del presidente Antonio Gargiulo: la Fgci chiede, per i tesserati, documenti spesso impossibili da reperire. “Quest’anno ci siamo iscritti al campionato regionale juniores Figc-Lnd Campania al quale possono partecipare i ragazzi dai 16 ai 18 anni – racconta – convinti che il nostro progetto di calcio ed integrazione avrà ancora più senso e più valore con i più giovani”. Ma sono sorti degli intoppi.

“Una lunga e faticosa trafila burocratica è stata superata attualmente solo per 11 migranti”. Copia del permesso di soggiorno, copia del passaporto, certificato di residenza, certificato di stato di famiglia, copia del permesso dei genitori. Ma non basta. Come spiega Gargiulo, “ci vengono richieste anche certificazioni o attestazioni che documentino le condizioni di lavoro dei genitori. In pratica se i genitori sono disoccupati o hanno perso il posto o magari non hanno un lavoro regolare, i ragazzi non possono essere tesserati per la Figc che recepisce una direttiva Fifa”.

“Da anni ci battiamo per eliminare le barriere e le discriminazioni che come abbiamo sempre sostenuto sono più presenti nelle carte scritte e nelle normative – è il racconto del presidente del club – ma questa volta si supera il limite e riscontriamo una forte volontà di negare ai minori migranti la possibilità di giocare e competere a livello dilettantistico con gli altri”. “Razzismo burocratico”, racconta, “disposto ed applicato da chi in Tv si fa bello e grida no al razzismo”.