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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Animali e piante: quasi 600 le specie a rischio sul nostro territorio

Anche a Napoli oggi si celebra la giornata mondiale delle specie a rischio. I dati del WWF

Quando si parla di specie a rischio siamo tutti portati a pensare ad animali e piante di paesi lontani ed esotici. Sono invece centinaia le specie a rischio sul nostro territorio, a partire da quelle che hanno come habitat le dune costiere e le zone umide in prossimità di laghi e fiumi. Il quadro per la natura italiana è tutt’altro che roseo, spiega infatti il WWF.

I dati Su 570 specie italiane protette dalla Direttiva Habitat, meno del 50% mostra uno stato di conservazione "favorevole".

I gruppi a maggior rischio Tra i diversi gruppi di animali considerati (esclusi gli uccelli, tutelati da una specifica Direttiva), a passarsela peggio sono i pesci con oltre l’80% delle specie considerate in stato di conservazione definito "non favorevole" o "cattivo". Seguono a ruota gli anfibi, con il 64% delle specie in cattivo o inadeguato stato di conservazione. Fortemente minacciati anche i pipistrelli e alcuni mammiferi come la lince, la foca monaca, l'orso marsicano. Se la cavano meglio invece i nostri rettili e gli insetti.

Per quanto riguarda le piante, sono ad alto rischio i muschi, presenti in particolare lungo la dorsale appenninica, e i licheni. 

Le cause Tra le pressioni principali alla biodiversità del nostro Paese, spiega il WWF, al primo posto c'è l’agricoltura, al secondo posto le specie aliene, cioè animali e/o piante trasportati volontariamente o involontariamente dall’uomo in aree geografiche diverse da quelle in cui si sono originate (come le terribili e voraci tartarughine dal collo rosso), creando squilibri ecologici agli ecosistemi locali. Solo terze le infrastrutture ad uso industriale, commerciale, residenziale e ricreativo.

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