Napoli: la mia città è come la vita c'è sempre qualcuno pronto a buttarti nel c...
Napoli deriva dalla parola Neapolis che nel linguaggio dell'antica Grecia significa "Città nuova" e di nuovo Napoli ha tutto, città che più di ogni occasione è risorta dalle ceneri, dall'impero romano, dagli arabi, spagnoli, portoghesi , dalla seconda guerra mondiale, dall'eruzione del Vesuvio , dai tedeschi, dal colera, dal terremoto, Napoli è quella città dove la Dea Partenope nuotava sotto le acque a due passi dal borgo marinaro e dal castello dell'ovo, tempio degli Angioini e Aragonesi, oggi tempio degli innamorati che passeggiano mano nella mano davanti alla Zi Teresa o alla Bersagliera, parlandone al presente , perchè sono sicuro che al più presto torneremo liberi, liberi si sentire il profumo del mare, liberi di sentire quella lingua, patrimonio dell'unesco, quella lingua che Marcello Mastroianni aveva definito "americanizzata" quella lingua che Lucio Dalla (bolognese di nascita) ne ero innamorato, fino al punto che, se ci fosse stato una siringa, avrebbe fatto di tutto, avrebbe pagato qualsiasi cifra pur di iniettare nelle vene, la lingua napoletana. Napoli è cosi, a volte non ha testa è ne cosa, è un teatro sempre aperto, come disse Eduardo, lo stesso Eduardo che nel carcere minorile del Filangieri aveva auspicato ai detenuti , appena pronti alla libertà di scapparsene , ma lo stesso Eduardo che augurava alla moglie Amalia che la nottata deve passare, addà passà a nuttata, per avere un giorno migliore.La Napoli dei grandi filosofi, da Benedetto Croce a Luciano de Crescenzo, quest'ultimo che con i suoi libri ha saputo spiegare al popolo (qualsiasi sia la loro casta sociale) la filosofia, in fondo Napoli è città di amore, preferiamo più la vasca che la doccia, perchè amiamo perderci nei nostri pensieri e goderci di quell'attimo di libertà. E' la Napoli di Totò , l'attore comico italiano più grande di tutti i tempi, colui che ha preferito morire a Napoli, lontano da personaggi dello spettacolo e della costituzione , colui che è nato nella Sanità , che è stato portato al santuario del Carmine piuttosto che a Roma (dove di solito gli artisti vengono commemorati ). La Napoli di Massimo Troisi, che fino al suo ultimo battito di cuore ha saputo regalare alla città di Napoli un oscar alla migliore colonna sonora, di Luis Bacalov (che dal cognome , certo, non era napoletano). La Napoli della Loren, Nino Taranto, Peppino de Filippo, dello swing di Renato Carosone e di Pino Daniele, che ha saputo insegnare che il blues non deve essere solo americano. Napoli è come un papiello (cioè tante cose) ma come le tante cose buone al primo sbaglio viene condannata, un po come la vita di tutti noi. Napoli è la città che in questo momento ai grandi uomini della scienza , della politica sta dando risultati positivi al covid19 eppure viene ghettizzata, offesa, discriminata. Napoli è cosi, è come la vita di un uomo che nessuno sà a parte la persona stessa. I comportamenti non devono essere messi in discussione, Napoli è cosi, ama e se ama , ama o' veramente.