Perché il Lungomare di Napoli non può essere ibrido
Cavallo di battaglia dell’amministrazione De Magistris, il lungomare liberato per molti cittadini è stata l’unica iniziativa positiva battezzata dall’ex sindaco, tale che anche il nuovo sindaco Manfredi in campagna elettorale promise che lo avrebbe ripristinato. Il lungomare pedonale di Napoli è piaciuto alla maggioranza dei cittadini napoletani, ma soprattutto è piaciuto ai turisti che hanno incominciato a percorrerlo numerosi in tutte le stagioni dell’anno. A fine luglio il candidato Manfredi disse: "Lungomare pedonalizzato? Un patrimonio. Il lungomare rappresenta sicuramente una cartolina della città ma anche un grande patrimonio dei cittadini. L'idea che possa essere pedonalizzato mi sembra che alla fine sia stata accettata dai cittadini e ha rappresentato un'opportunità, che va valorizzata. Per valorizzarlo dobbiamo da un lato garantire una viabilità che non danneggi gli stessi cittadini, quindi, un meccanismo di traffico che sia efficace, evitare che il carico delle auto possa gravare in maniera concentrata su altre zone della città. Ovviamente la Galleria Vittoria riaperta è un aspetto fondamentale. Dall'altro poi è anche indispensabile che il lungomare venga valorizzato, che diventi un boulevard che garantisca decoro e che valorizzi la realtà di Napoli in maniera gradevole. Esiste un progetto elaborato dall'amministrazione de Magistris che è stato già finanziato e approvato e quando sarò sindaco, se gli elettori vorranno questo, noi sicuramente lo valuteremo in maniera molto attenta". Questa dichiarazione, in contrasto con quello che altri candidati volevano proporre (vedi la proposta di un lungomare ibrido avanzata da Maresca in campagna elettorale), ha consentito a Manfredi di accattivarsi le simpatie, ed i voti, di tanti napoletani che volevano un lungomare liberato dalle auto. Purtroppo, con una inversione di marcia repentina, appena eletto Manfredi rilasciò la seguente dichiarazione "Occorre valutare bene l'impatto della chiusura del Lungomare. Credo che in alcune ore della giornata e nel fine settimana debba essere chiuso al traffico perché rappresenta un luogo che è anche piacevole per i cittadini. Ma poi dobbiamo valutare se ci possono essere delle situazioni o dei momenti della settimana in cui si possa rendere necessario il ripristino del traffico" avallata dall’assessore ing. Cosenza , il quale al quotidiano Il Mattino ha confidato che Gaetano (Manfredi), suo alunno e sindaco per suo “suggerimento”, deve trovare “una soluzione mista per il lungomare, non vogliamo confermare i lavori previsti per l’area, rispetto per le ciclabili, e apertura alle auto in certi giorni”. Insomma, è chiaro che il prof. Cosenza ha in mente di non confermare quanto dichiarato da Manfredi in campagna elettorale, e di non usufruire dei 13 milioni di euro già stanziati dalla Comunità Europea per i lavori di decoro urbano su via Partenope, che andranno totalmente persi perché non utilizzabili per altre iniziative. Si capisce da queste dichiarazioni che sindaco e giunta hanno le idee confuse. Infatti, sebbene vogliano ripristinare la pista ciclabile, lasciare una corsia alle auto ed il resto dello spazio ai ristoranti, perché allora rinunciare ai soldi europei che prevedono le stesse cose ma con un decoro diverso? Pensiamoci bene, oggi passeggiamo su via Partenope e non abbiamo modo di sederci su una panchina. Il pavimento è una strada anche laddove sono attualmente presenti i tavoli dei ristoranti. Nelle aree non concesse e non carrabili c’è il vuoto invece che arredo urbano, pensiline, giardini. Sono tanti i motivi per cui il sindaco deve avere il coraggio di prendere una scelta tra le due alternative disponibili: 1) Tornare con decisione al passato e ripristinare definitivamente il traffico veicolare su via Partenope, eliminare le occupazioni di suolo rilasciate ai ristoranti, oppure 2) Chiudere nuovamente il lungomare, renderlo pedonale, e magari avere un poco di flessibilità in più della precedente giunta in caso di eventuali emergenze. Il lungomare ibrido è un rischio per i seguenti motivi: Con il piano traffico provvisorio conseguente alla chiusura della galleria Vittoria, il lungomare ha due corsie carrabili. Se venisse ripristinata la pista ciclabile, lasciando invariate le occupazioni di suolo pubblico dei ristoranti, resterebbe una sola corsia percorribile dalle auto, va da sé che i mezzi pubblici non potrebbero effettuare fermate; Con una sola corsia percorribile basterebbe una sola vettura in sosta vietata per paralizzare una intera città; Le aree non concesse tra un ristorante e l’altro diventerebbero parcheggi abusivi alla luce del sole; Per inibire l’accesso alle auto nei weekend andrebbero installate videocamere ZTL, ma l’esperienza ci insegna che molti veicoli transitano comunque nelle aree riservate ai pedoni non curandosi dell’occhio digitale, forse perché le multe a Napoli vengono pagate solo dal 30% dei contribuenti, quindi, il lungomare ibrido sarebbe aperto a tutti durante la settimana, ed al 70% degli automobilisti irrispettosi nei weekend; In alternativa dovrebbero essere presenti vigili h24, ma sappiamo bene che sarebbe impossibile; La zona è stata convertita, tante aree sono state date in concessione ai ristoranti, gli appartamenti sono stati venduti e/o fittati ad uso bed and breakfast, gli alberghi hanno fatto grandi investimenti; tornare indietro significherebbe condannare a morte tutte queste attività ed il relativo indotto; Se il lungomare fosse ibrido, una famiglia potrebbe davvero sentirsi tranquilla di far camminare il proprio figlio da solo su una “via Partenope quasi chiusa al traffico”? Oppure bisognerebbe aspettare un incidente per rendersi conto che pedoni e auto non possono convivere sullo stesso asfalto? Molto cinicamente, altre città hanno industrie, materie prime, forti capitali da investire. Noi abbiamo il mare, la pizza, il sole. Certo sembra un luogo comune, ma purtroppo è la verità. Se non valorizziamo il nostro prodotto, allora non ci resta che lo smog, il deficit, i rifiuti, l’inciviltà. Sono state tante categorie di cittadini che si sono ribellate alle dichiarazioni postume del sindaco Manfredi e dell’ing. Cosenza. Nessuno di questi cittadini è riconducibile ai ristoratori oppure ai commercianti della zona, ma solo persone comuni che amavano percorrere passeggiando una zona stupenda della città liberata dalle auto, godendosi l’odore ed il rumore del mare, proprio come avviene nelle maggiori città del mondo. Incontrare inglesi, francesi, americani ed australiani che passeggiavano su via Partenope ci faceva sentire importanti anche a noi napoletani. In tanti hanno addirittura paragonato la riapertura al traffico del lungomare ad una mostruosa Piazza del Plebiscito aperta al traffico, un orrore fortunatamente superato ed archiviato. A questi ovviamente si sono aggiunti gli ambientalisti, i ristoratori, gli albergatori, ognuno con il proprio interesse di parte avverso alla scelta di un lungomare ibrido. Insomma Manfredi che in campagna elettorale si diceva favorevole al lungomare pedonale e pronto ad ascoltare tutti, oggi è deciso a percorrere una strada che nessuno vuole percorrere, o meglio che nessuno vuole percorrere in auto.