Associazione baristi uniti: la lettera con le richieste per la fase 2
Alla cortese attenzione del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, il capo del gabinetto e la task force regione Campania. Domenico Barra dell'associazione A.B.U.I informa : movida sostantivo femminile 1. Il particolare clima di vitalità sociale, culturale e artistica, caratteristico della Spagna degli anni intorno al 1980, da poco ritornata alla democrazia. o ESTENS. Vita notturna, culturale e artistica particolarmente ricca e vivace. Ecco il significato della parola MOVIDA, tema che oggi fa tremare il palazzo, un termine associato spesso in maniera del tutto errato a coloro che lavorano in attività aperte per lo più in orari serali, quali BAR e ATTIVITÀ DI RISTORAZIONE, quelle attività che oggi a causa di quest’accostamento sono ritenute responsabili di assembramenti senza senso, ma soprattutto dell’inciviltà delle persone. Quelle attività che lungo andare, se continuiamo con queste restrizioni, rischiano seriamente il collasso. Un’ORDINANZA(N°49) che sta decimando non solo gli incassi dei locali, ma sta spingendo molte attività ristorative a farsi guerra tra loro, poiché la suddetta ordinanza ha delle lacune infinite all’interno, una su tutte la divisione del settore ristorativo, dove lascia aperto dopo le 23.00 le attività ristorative con codice adeco che permette la vendita di cibi e bevande, ma chiude quelle addette alla somministrazione delle stesse. ( es. Nella stessa via, abbiamo 2 locali, uno è un bar, l’altro una pizzeria, mi chiudi il bar e non gli fai vendere bevande ma lasci aperto il ristorante che può farlo) essendo anche causa di assembramenti non controllati, ma allo stesso tempo “autorizzati”, perché per ovvie ragioni se abbiamo 100 persone in una piazza, anziché dividersi per 5 locali, li ritroveremo solo suddivisi per 1 locale. Noi delle varie associazioni di categoria(ABUI MOVIMENTO SOCIALE, CCUC coordinamento commercianti uniti Campania, associazione i BRIGANTI) chiediamo di modificare l’ordinanza 49 affinché ci sia una modifica, che ci faccia tornare a lavorare come si deve. Non chiediamo la luna, ma almeno un minimo di ritorno alla normalità, noi non siamo degli SPACCIATORI DI VIZI come ci ha definito il PRESIDENTE V. DE LUCA, noi siamo degli umili osti, che amano e si formano per accogliere al meglio i nostri OSPITI, si noi usiamo questo termine per definire i clienti come dovrebbero essere chiamati dalle attività commerciali. In una riunione fatta in questi giorni, abbiamo segnato alcune proposte che potrebbero essere apllicate, 1 proponiamo che l’orario di chiusura sia previsto in modo univoco da tt le categorie con codice adeco inerente alla ristorazione, almeno, entro le ore 2.00am. Ovviamente indi per cui venga attuto l’h24 questa richiesta decade, ed è inutile sottolineare che a noi farebbe piacere una liberalizzazione degli orari. 2 che in questo momento cosi di scompiglio, dopo le ore 22,attività non autorizzate alla somministrazione(supermercati, tabacchi, salumerie e food trak) non vendano bevande alcoliche. Questo per evitare quella “MOVIDA” Incontrollata che a noi non sta per nulla bene. Perché ci teniamo a sottolinearlo che la movida, quella incontrollata, spesso è autoctona e viene attribuita ai locali solo per ragioni di spazi pertinenti, o meglio confinanti con quello dei locali, vedi zona baretti chiaia, via aniello falcone, belvedere s. Antonio e tanti altri. 3 chiediamo che ci sia più controllo in strada da parte delle autorità competenti, perché noi siamo responsabili delle azioni inerenti ai nostri locali, ma non possiamo salvaguardare l’inciviltà delle persone che sono all’esterno dei nostri locali. 4 durante questo periodo di emergenza, si potrebbe prevedere un controllo restrittivo delle fasce di età, tipo cje entro un determinato orario stimato tipo per le ore 23.00,i minorenni abbiano una sorta di COPRIFUOCO, cosicché nessuno possa servire loro da bere, e il presidente De Luca stia più tranquillo da questo alcolismo minorile che sembra cosi incontrollato. E ripeto cosa che noi PROFESSIONISTI del settore possiamo garantire esser del tutto contrari ma soprattutto eticamente non corretto da parte nostra. Si la parola sembra di un fascismo totale, ma l’intervento a pugno duro debba essere fatto su questa categoria o meglio fascia di età, poiché a quanto pare per colpa della loro irresponsabilità state facendo morire un settore che ha voglia non solo di ripartire, ma che è sempre stata l’animo del turismo, perché non dimentichiamo che noi siamo parte integrante del OSPITALITY, indipercui forza motrice non solo dell’educazione ma del bon ton applicato. Ovviamente da tener conto sempre il rispetto delle restrizioni dovute al covid19, quindi distanziamenti sociali e uso delle misure obbligatorie quali mascherine e annessi. Ovviamente vi chiediamo sempre di tener conto della curva epidemiologica e dei contagi giorno per giorno, e l’autorizziamo dove eventualmente ci fosse un aumento di contagi in maniera esponenziale di chiuderci tutti senza doverci dare spiegazioni. In conclusione caro PRESIDENTE, noi rappresentanti delle associazioni di settore abbiamo in sostanza 2 richieste fondamentali. La prima è che venga modificato l’orario di chiusura. La seconda più importante è che nel momento ci siano da prendere decisioni inerenti al settore bar o ristorativo noi delle associazioni venissimo interpellati per discutere delle decisioni da prendere inerenti al nostro settore La preghiamo vivamente di prenderci in considerazione, poiché cosi sta uccidendo l’intera filiera che si occupa della ristorazione. Grazie mille per l’attenzione in fede Domenico Barra A.B.U.I MOVIMENTO SOCIALE Antonio Cardone C.C.U.C. Sabatino Iorio A B. Lorenzo Di Mauro Chiaia