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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I 5 presepi più belli di Napoli

Il "giro dei presepi" a Napoli è una tradizione che si rinnova ad ogni Natale. Ecco quali sono quelli quelli imperdibili

Le feste di Natale sono l'occasione migliore per lasciarsi rapire dallo spettacolo meraviglioso del presepe che a Napoli è, assieme, tradizione, devozione, storia, cultura e folklore.

Ecco quindi la nostra selezione dei presepi presenti in città da vedere almeno una volta nella vita, con i bambini o gli amici, da soli o in compagnia:

Presepe di San Martino

con le sue 600 figure, di cui metà del '700, 170 angeli in gloria realizzati dal famosissimo scultore Celebrano, il Museo Nazionale di San Martino costituisce la principale raccolta pubblica italiana dedicata al ‘presepe napoletano’.

La sezione museale ruota intorno al grandioso presepe Cuciniello, ambientato in una finta grotta e dotato di un impianto di illuminazione che riproduce l’alternarsi di alba, giorno pieno, tramonto e notte. Inaugurato nel 1879, il presepe prende nome da Michele Cuciniello, il collezionista che donò la sua raccolta di circa ottocento tra pastori, animali e accessori, seguendone personalmente la messa in scena ed il montaggio.

Accanto alla raccolta Cuciniello, nel corso degli anni, si sono aggiunte altre splendide raccolte: il presepe Ricciardi, con il suo magnifico corteo di Orientali; il presepe dell’avvocato Pasquale Perrone con ben 956 oggetti di grandissima qualità di cui alcuni racchiusi nelle caratteristiche custodie a vetrina, gli “scarabattoli”, e poi molte testimonianze di figure presepiali precedenti alla più nota produzione settecentesca, che mostrano l’evolversi nel tempo di quest'arte, con pezzi unici come la trecentesca Vergine puerpera in legno o le figure superstiti del grandioso presepe che si trovava nella Chiesa di San Giovanni a Carbonara, opera quattrocentesca degli scultori Pietro e Giovanni Alamanno.

Presepe della Basilica del Gesù Vecchio

opera del paziente lavoro di raccolta del rettore della basilica Don Placido Baccher, vissuto tra la fine del '700 e i primi dell'800, è una straordinaria collezione di pastori a grandezza quasi naturale (oggi siamo tutti molto più alti), acquistati dalle monache di Donnalbina o donati, in particolare dagli artigiani di San Gregorio Armeno. Secondo la tradizione, il volto del bambino sarebbe quello del nipote di don Baccher, Gennarino, succeduto poi nel governo della Basilica.

Le scene ritraggono la Natività con tripudio di angeli e le offerte dei pastori, il corteo dei re magi e la strage degli innocenti

Presepe della Basilica del Carmine Maggiore

circa 150 le figure in scena, provenienti da varie parti del mondo, allestite in scene particolarmente suggestive, per impianto e illuminazione.

Presepe del Banco di Napoli 

collocato nel Palazzo Reale, è formato da oltre 200 figure tra uomini e animali, alcune modellate dai più grandi scultori che operavano a Napoli a fine '700 come Sanmartino e i due Celebrano. Gli accessori sono circa 150 e ben 6 le scene rappresentate.

Presepe storico di San Nicola alla Carità   

allestito nella chiesa di via Toledo 377, è una rappresentazione decisamente unica nel suo genere perché in 4 scene racconta l'intera vita di Gesù, dall'Annunciazione dell’Angelo a Maria fino al sepolcro e alla Resurrezione.

I pastori sono di varie epoche, a partire dal '700, e dunque testimoniano la storia di quest'arte meravigliosa, con i suoi cambiamenti, evoluzioni, involuzioni e capacità espressive. La visita al presepe sarà anche l'occasione per ammirare le varie opere di pittori del ‘700 - Solimene, De Matteis, De Mura - che si trovano nella chiesa, oggetto di un paziente lavoro di restauro che ancora continua.

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