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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Chi ha inventato, e dove, la prima macchina per il caffè espresso?

Tra fine '800 e primi del '900 preparare una tazzina di caffè richiedeva ben 5 minuti. Poi un distinto signore ebbe un'idea geniale

Venne presentata all'EXPO del 1884 col nome di “Nuova macchina a vapore per la preparazione economica e immediata di bevande a base di caffè“ ed era in grado di estrarre la bevanda a base di caffè in tempi velocissimi rispetto a quelli impiegati normalmente, che si aggiravano intorno ai 5 minuti. Costituita da una caldaia che raggiungeva la pressione di 1,5 bar, e un portafiltro per far depositare la polvere di caffè macinato, utilizzava per la prima volta assieme acqua e vapore. Ad inventarla era stato Angelo Moriondo, rampollo di una nota famiglia di imprenditori torinesi in quello che oggi si chiama mondo del food, e per la precisione Vermouth e cioccolato. Fu premiata con la medaglia di bronzo.

Pochi anni dopo, nel 1901, il meccanico milanese Luigi Bezzera brevettò una versione migliorata dell'invenzione di Moriondo. Bezzera voleva che il caffè potesse essere preparato non solo rapidamente ma anche direttamente in tazza: grazie a lui, per la prima volta, il caffè poteva essere preparato e servito in pochi secondi. La macchina, veloce e pratica, dava però un prodotto non ottimale ed era difficile da gestire. Bezzera cedette quindi il o brevetto all'imprenditore Desiderio Pavoni: assieme lavorarono per migliorarlo fino a presentare alla Fiera di Milano del 1906 "Ideale", la nuovissima macchina per il caffè espresso che arrivava a produrre centinaia di caffè all’ora che, tuttavia, a causa del vapore ad alta temperatura, avevano un sapore amarognolo.

Nel 1936 Antonio Cremonese fece domanda di brevetto a Milano per “il rubinetto a pistone di una macchina per caffè espresso”. Nello stesso anno il barman milanese Achille Gaggia acquistò il brevetto, apportò alcuni essenziali correttivi e dopo qualche anno iniziò la produzione industriale.

Se è vero che per fare un ottimo caffè serve una buona macchina, una macinazione ottimale e una miscela squisita derivata dalle migliori varietà, chiaramente coltivate in modo magistrale, ciò che fa davvero buono il caffè - come a Napoli tutti sanno - è tuttavia il "manico", cioè il barista che deve dosare polvere, vapore, acqua e tempi

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