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Salute

Niente più gesso per i bambini: il progetto dell'Università di Napoli Federico II

Il progetto "GuluNap"

Sono stati utilizzati per la prima volta in Africa due esoscheletri stampati in 3D dopo scanning di avambracci, a bambini con frattura dell'avambraccio. Tutto ciò è avvenuto grazie al progetto GULUNAP, guidato dall'Università degli Studi di Napoli Federico II, sostenuto dalla Fondazione Santobono e dal St. Mary's Hospital di Lacor, Gulu, Uganda.

GULUNAP permetterà al dottor Sylvester Nsabija, primo laureato di GULUNAP e primo ortopedico del Nord Uganda, di evitare l'utilizzo del gesso per i circa 350 bambini che ogni anno si fratturano il braccio.

Il progetto GULUNAP ha sostenuto la fondazione e l'avvio della Facoltà di Medicina alla Università di Gulu: nel 2003 vi erano solo 23 medici nel Nord Uganda, 6 milioni di abitanti, al 2019 sono stati laureati in Medicina 625 giovani medici, con il sostanziale supporto del progetto GULUNAP dell'Ateneo Federiciano. I primi laureati del 2009 sono ora dirigenti medici molto impegnati in varie zone dell'Uganda, frutto vero di questo progetto.

Ogni anno sono circa 350 i bambini che devono ricorrere al gesso a causa di cadute dagli alberi, dove salgono a prendere manghi, o di incidenti di trasporto.

La Fondazione Santobono, con l'Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, in particolare il dottor Fabrizio Clemente, ha prodotto, con stampanti 3D, esoscheletri di avambraccio adatti a sostituire perfettamente l'ingessatura.

Il Dr. Silvester Nsabija, allievo GULUNAP, e Luigi Greco, docente federiciano Preside Fondatore della Facoltà di Gulu, hanno installato con successo i primi 2 esoscheletri a due bimbi fratturati.

Al fine di preparare dei modelli standard, da utilizzare per fratture di avambraccio di bambini da 5 a 13 anni, sono stati prodotti 320 scan di avambracci di 82 bimbi sani di una scuola primaria a Gulu. Elaborati 6 modelli ‘tipo' da applicare a bambini dai 5 ai 13 anni a Gulu. E ne verranno inviati a breve altri 50. Si sta, inoltre, per inviare direttamente i file dei modelli 3D di esoscheletri per la stampa in loco.

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