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Salute

Fascite plantare, cos’è e come si cura

“Questa patologia si manifesta con un dolore al tallone che non va trascurato perché può cronicizzare nel tempo. E’, dunque, importante diagnosticarla e trattarla tempestivamente”. L’intervista al dott. Valerio Esposito

La fascite può essere associata alla spina calcaneare?

“La spina calcaneare rappresenta una metaplasia, ovvero la trasformazione di una zona tendinea in tessuto osseo laddove sia presente un aumento di tensione. Non è altro che un meccanismo di difesa del corpo, un campanello d’allarme che ci sta avvisando che c’è qualcosa che non va. La zona interessata sta subendo un sovraccarico e si difende trasformandosi in qualcosa di più duro e resistente”.

Come si cura? Esistono più tipologie di trattamento?

“Il trattamento della fascite plantare è integrato: farmacologico, ortesico, fisioterapico. Esistono differenti terapie strumentali come il laser, la tecarterapia e le onde d’urto che possono essere utilizzate per ridurre l’edema e di conseguenza la sintomatologia dolorosa. Presso il mio centro utilizziamo il Metodo Swiss Dolor Clast, che prevede l’utilizzo dell’onda d’urto Ems con risultati scientifici, tangibili e ripetibili”.

Quando si ricorre al trattamento chirurgico?

“Quando fallisce il trattamento conservativo. Fortunatamente è una evenienza molto rara. Anche perché la chirurgia non risolve la causa della fascite plantare, cioè l’alterazione biomeccanica del piede”.

Qual è il ruolo della fisioterapista?

“Il ruolo del fisioterapista è fondamentale perché una giusta impostazione del programma riabilitativo individuale è la chiave per la cura di questa patologia. La terapia strumentale e la terapia manuale, in questo come in altri casi, sono delle potenti armi solo se perfettamente usate. Puoi avere anche una Ferrari, ma senza benzina e senza patente non arriverai lontano”.

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