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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Enterocolite allergica, quali sono i sintomi e come si cura

“Si differenzia dalla gran parte delle allergie alimentari perchè i primi sintomi non si manifestano subito dopo l'assunzione del cibo ma molte ore dopo. Gli alimenti che posso provocarla sono il latte, la soia, il riso, le carni, le uova e il pesce”. L’intervista alla dott.ssa Ester Brucci

L’Enterocolite allergica, o Sindrome da enterocolite indotta da proteine alimentari (FPIES), è una rara ma severa allergia alimentare che colpisce soprattutto i bambini. Diversamente dalle forme classiche di allergia alimentare, in cui i sintomi compaiono pochi minuti dopo aver assunto l’alimento incriminato, questa patologia è caratterizzata dalla comparsa del vomito dopo circa 2 ore dall’ingestione del cibo. A questo si associano, poi, altri sintomi, che possono comparire anche dopo 5-6 ore, quali diarrea (con presenza o meno di sangue), letargiaipotensione, ecc. Molto spesso la sintomatologia - cioè l’intervallo lungo, da 1 a 3 ore, tra assunzione dell'alimento e comparsa dei sintomi, l'assenza di problemi respiratori e di reazioni cutanee di tipo allergico - viene associata erroneamente a infezioni gastrointestinali. Attualmente non esiste una vera e propria cura per l’Enterocolite allergica, l’unico modo per contrastare i sintomi è seguire una dieta costruita ad hoc che preveda l’esclusione degli alimenti che provocano le reazioni. Per conoscere meglio questa patologia, in aumento nel nostro Paese, abbiamo intervistato la dott.ssa, biologa nutrizionista, Ester Brucci.

Dott.ssa, cos’è l’Enterocolite allergica?

“L’enterocolite allergica è una forma emergente di allergia alimentare che è causata da meccanismi diversi da quelli delle classiche allergie alimentari IgE-mediate. Sembra essere determinata dall'immaturità del sistema immunitario del bambino e dai mutamenti del sistema immunitario cui va incontro la madre durante la gravidanza”.

Con quali sintomi si manifesta?

“Nella maggior parte dei casi si manifesta con vomito incoercibile e/o diarrea profusa con possibile progressione, in circa il 20% dei casi, verso la disidratazione. L’esordio si scatena circa 1-4 ore dopo l’assunzione dell’alimento che causa l’allergia. In alcuni casi, può comparire diarrea acquosa dopo 5-10 ore dall’ingestione dell’alimento scatenante. Altri sintomi che può presentare il bambino in caso di enterocolite allergica sono letargia e alterazioni della pressione arteriosa e della temperatura corporea”.

Come viene diagnosticata?

“La diagnosi è effettuata da un allergologo pediatra altamente specializzato che si baserà sulla storia clinica e sulla visita del bambino. L'allergologo effettuerà alcuni test che possono essere di aiuto nella diagnosi, come l’individuazione della presenza di sangue nelle feci. Potrà eseguire un esame emocromocitometrico e la determinazione degli indici di flogosi nel corso della reazione all'alimento scatenante che possono rivelare un'infiammazione con valori elevati dei globuli bianchi (leucocitosi) e della PCR simili a quelli che si osservano nelle malattie infettive”.

Che differenza c’è tra l’Enterocolite allergica e una classica allergia alimentare?

“L’enterocolite allergica si differenzia dalla gran parte delle allergie alimentari perchè i primi sintomi non si manifestano subito dopo l'assunzione del cibo ma molte ore dopo. In più, l’allergia alimentare classica presenta anche altri sintomi come orticaria, asma, gonfiore in alcune parti del corpo, a differenza dell’enterocolite allergica”.

Come si cura? Che ruolo ha l’alimentazione?

“La reidratazione rappresenta una procedura essenziale del trattamento nella fase acuta. Nei casi più lievi, ovvero 1-2 episodi di vomito, è importante reintegrare i liquidi a piccoli sorsi; nelle forme più gravi, ovvero più di 3 episodi di vomito con letargia grave, ipotonia ed eventuale cianosi, è opportuno indirizzarsi presso un ospedale che reintegrerà per via endovenosa i liquidi persi e somministrerà eventuali farmaci antiemetici. È necessaria l’eliminazione dell'alimento o degli alimenti scatenanti. Talvolta è necessario ricorrere ad "alimenti elementari" ovvero quelli che non contengono proteine intere ma soltanto gli aminoacidi delle proteine”.

Quali sono i cibi che possono provocare questa forma di allergia?

“Qualunque cibo può causare la enterocolite allergica ma più frequentemente le cause sono il latte vaccino, la soia, il riso, le carni, le uova e il pesce”.

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