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Salute

Al via il protocollo d’intesa tra il Cardarelli e il Niguarda di Milano

Prende vita una delle prime tappe istituzionali del protocollo d'intesa tra le due importanti aziende ospedaliere che punta a migliorare la consapevolezza organizzativa delle strutture e a favorire lo sviluppo di nuove attività di carattere clinico

Creare sinergie e instaurare collaborazioni, trasferire quanto di buono si è realizzato nel tempo e sfruttare il know how altrui per crescere e innovarsi reciprocamente. Sono questi alcuni degli obiettivi che il Cardarelli di Napoli e il Niguarda di Milano stanno realizzando attraverso un protocollo di intesa strategico che vede le due aziende ospedaliere protagoniste di una sorta di gemellaggio. E oggi, a Milano, il primo degli appuntamenti istituzionali si è concluso con una conferenza stampa che ha visto fianco a fianco il presidente della Regione Campania,Vincenzo De Luca, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. In un’unica sala, direzioni strategiche e medici dei due ospedali, a discutere dell’unica cosa che conta: la salute dei cittadini.

«Due giornate di lavoro – dice il Direttore Generale del Cardarelli, Ciro Verdoliva perché viene sancita in maniera ancor più ufficiale una collaborazione e un confronto tra le due Aziende ospedaliere. I nostri specialisti hanno discusso, tra le altre cose, di medicina interna, medicina perioperatoria e stroke. Confronti realizzati a partire dalle similitudini, sia strutturali che di attività, portati avanti focalizzandosi sulle eccellenze ed entrambi gli ospedali hanno molto da dire in questo senso. L’obiettivo è quello di migliorare la consapevolezza organizzativa e favorire in specifici ambiti, lo sviluppo di nuove attività di carattere clinico».

Per questo si è deciso di articolare il confronto puntando su tre livelli:

  • un inquadramento complessivo, evidenziando anche similarità e differenze per il ruolo delle due Aziende Ospedaliere nel contesto regionale e metropolitano e per l’assetto organizzativo;
  • un confronto su aree di attività omogenee tra le due organizzazioni, come l’area di emergenza/accettazione con i processi operativi in Pronto Soccorso, il bed management e la gestione delle ustioni gravi, le reti tempo-dipendenti (dal politrauma maggiore alla gestione dello Stroke alla retre infarto Miocardico Acuto), l’area chirurgica(con l’interazione tra chirurgia e terapia intensiva post-operatoria), l’area medica con il percorso peri-operatorio (ossia prima e dopo la fase chirurgica) dei pazienti fragili e la valutazione della complessità dei pazienti; 
  • un confronto su attività puntuali rispetto alle quali sviluppare le collaborazioni di interesse clinico o gestionale (per esempio il trapianto isole di Langerhans, le infezioni ospedaliere, il Centro antiveleni, la Banca del tessuto muscolo-scheletrico e cute, la cartella informatizzata, il trapianto di midollo allogenico, la terapia iperbarica). Non una competizione ma un confronto fra strutture che hanno in comune più di quanto si possa credere.

“Il Niguarda e il Cardarelli sono due grandi ospedali pubblici con quasi un secolo di storia e di assistenza – commenta Marco Trivelli, direttore generale del Niguarda di Milano -. E sono molto simili: entrambi sono sede di tutte le specialità cliniche; entrambi sono ospedali di riferimento metropolitano e regionale per le urgenzee per settori particolari, come il trattamento delle grandi ustioni, la medicina iperbarica e il centro antiveleni; hanno dimensioni simili. Inoltre, sebbene non siano né poli universitari né istituti di ricerca (IRCCS), Niguarda e Cardarelli conducono attività di ricerca clinica e di base in collaborazione con Università e centri di ricerca internazionali e rappresentano un grande polo di attrazione per la formazione post specialistica. Ho riscontrato nei colleghi del Cardarelli una determinazione profonda a migliorare e sono ammirato dei progressi ottenuti: anche questo orientamento ad evolvere per migliorare i livelli di cura accomuna i professionisti delle due strutture. Per l’insieme di queste affinità strutturali e culturali, il confronto organizzativo e clinico si prospetta particolarmente ricco”. Gli incontri bilaterali proseguiranno nei prossimi mesi.

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