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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

Calcolosi renale, quali cibi assumere e quali evitare

“Oltre al consumo massiccio di acqua poco mineralizzata, bisogna eliminare i cibi che impegnano particolarmente la digestione e sostituire le proteine di origine animale con quelle vegetali dei legumi”. L'intervista all dott.ssa Diana De Falco

La Calcolosi renale è una patologia caratterizzata dalla presenza di formazioni solide nel canale urinario che nascono dalla precipitazione e aggregazione di sali minerali. I calcoli renali sono composti da diverse sostanze come ossalati, acido urico, calcio, fosfati, ecc. Quando questi elementi si presentano in quantità eccessiva nell’urina tendono a sedimentarsi nei reni formando i calcoli. Secondo la Società Italiana di Medicina Generale circa il 10% degli Italiani ha avuto a che fare nel corso della propria vita con un episodio di calcolosi urinaria e circa il 6,5% della popolazione, con una prevalenza nei maschi (6,5% contro 6,1% di donne), con la formazione costante delle "pietruzze" nei reni. Nel nostro Paese la malattia è in crescita: secondo le statistiche ogni anno si registrano 100 mila nuovi casi. La colpa è quasi sempre di uno stile di vita sedentario e di una dieta scorretta (in particolare del consumo eccessivo di proteine animali), in quanto la composizione delle urine è direttamente correlata alla alimentazione. Per prevenire l’insorgenza della Calcolosi renale, quando questa non è dipesa da fattori genetici, sono fondamentali uno stile di vita sano e una dieta bilanciata. Ma quali alimenti può assumere e quali deve, invece, evitare un soggetto che presenta questa patologia? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Diana De Falco.

Dott.ssa, cos’è la Calcolosi renale?

“I calcoli renali sono dipesi da una concentrazione nel tratto urinario di Sali minerali (calcio, acido urico, ossalato e fosfati) che formano prima dei microcristalli e poi si aggregano tra di loro costituendo il calcolo vero e proprio. Questa trasformazione dipende da un aumento della concentrazione di questi Sali o da uno scarso volume delle urine (che li tiene in soluzione)”.

Con quali sintomi si manifesta?

“Bisogna stare ben attenti ai sintomi in quanto vi potrebbe essere una manifestazione acuta o semi-silente o silente del problema. La calcolosi renale, nella forma acuta, si manifesta con un forte dolore al fianco, spesso accompagnato da agitazione incontrollata del soggetto (dovuta allo spostamento del calcolo lungo le vie urinarie) o vomito; nella forma semi-silente si manifesta, invece, con un semplice mal di schiena al livello lombale; mentre nella forma silente (quindi senza sintomi acuti) ci può essere una macro o microematuria, ovvero della presenza di sangue nelle urine, campanello di allarme di una colica renale in corso. Invito, pertanto, a non sottovalutare sintomatologie come quella semi-silente o silente!”.

Quali sono i soggetti più a rischio?

“I maschi di età compresa tra i venti e i quarant’anni hanno una probabilità tripla rispetto alle donne di sviluppare calcolosi alle vie urinarie. La maggiore concentrazione di citrato nelle urine femminili, in stretto rapporto con il tasso estrogenico, spiegherebbe questa minore incidenza nelle donne. Soggetti a rischio sono anche coloro che hanno una storia familiare di calcoli renali: è il caso, ad esempio, dei calcoli di origine cistinica in cui, a causa di un difetto congenito del rene, un amminoacido scarsamente solubile nelle urine (cistina) precipita formando i cristalli. Sono a rischio i soggetti che soffrono di Ipertiroidismo (a causa dell’effetto catabolico sul tessuto osseo) e di iperparatiriodismo (aumento calcemia), i soggetti il cui introito di liquidi giornaliero è scarso a tal punto da ridurre il flusso urinario e favorire di conseguenza la precipitazione dei Sali, e i soggetti che fanno uso smoderato di integrazioni di Sali minerali e vitamine”.

Come si cura? Qual è il contributo dell’alimentazione?

“Per i casi più lievi nei quali non vi sono coliche (o sono rare), o quando la dimensione dei calcoli è piuttosto ridotta, si procede con un trattamento farmacologico che permette lo scioglimento e l'eliminazione dell'agglomerato. Generalmente si stila un piano alimentare da associare ai farmaci in maniera da depurare l'organismo e permettere l'espulsione dei calcoli. L’alimentazione ha un ruolo principale: l'assunzione massiccia di acqua è fondamentale perché aiuta ad espellere i corpi estranei presenti nei reni senza affaticare il tratto urinario. 
In generale questa tipologia di terapia è composta da: assunzione di antidolorifici (se si manifesta la sensazione dolorosa); assunzione di farmaci diuretici; assunzione di liquidi; dieta sana e equilibrata; riposo. È importante sottolineare che non essendo i calcoli tutti uguali, non esiste una dieta “universale” per prevenire la formazione dei calcoli”.

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