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Salute

Bulimia, parlano gli esperti: "Comunità virtuali alimentano i disturbi"

“La Rete è ricca di comunità virtuali che alimentano i disturbi alimentari. Per arginare i danni bisogna sensibilizzare e informare il più possibile”. L’intervista a Stefano Iovino e Giuseppina Barra del Centro DiCA Napoli

Quali sono i soggetti maggiormente colpiti da questo disturbo del comportamento alimentare?

“Sicuramente le donne rappresentano, da un punto di vista epidemiologico, la popolazione maggiormente colpita da questa patologia. Ciò nonostante, giungono alla nostra osservazione clinica un numero sempre più crescente di soggetti di sesso maschile che presentano sintomi ascrivibili a quadri di bulimia nervosa”.

C’è un’età più a rischio?

“Sicuramente l’età adolescenziale rappresenta il periodo più e a rischio, oltre ad essere quello epidemiologicamente più colpito. Va però detto che le fasce d’età in cui il disturbo compare possono andare ben oltre il periodo adolescenziale, con la comparsa del disturbo che si osserva anche in persone over 40”.

Quali sono le cause che generano questo disordine alimentare?

“Fattori ambientali, genetici, familiari e psicologici rappresentano le cause più frequenti da prendere in considerazione nello stabilire l’eziopatogenesi del disturbo. Difficilmente sono individuabili cause singole, bensì la commistione tra più fattori che concorrono alla genesi di un quadro di bulimia”.

Quali conseguenze fisiche può portare la bulimia?

“Le conseguenze sul piano organico sono molteplici. A seconda della durata e della gravità dei sintomi, si rilevano conseguenze sul piano fisico di minore o maggiore entità. Problemi dentali (il vomito autoindotto genera corrosione dello smalto dentale), infiammazioni della gola e rigonfiamento delle ghiandole salivari, anomalie o assenza del ciclo mestruale, caduta di capelli, alterazione della pelle, squilibri elettrolitici, stati di malnutrizione fino a scompensi cardiaci”.

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