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Indagine Crespi: Caldoro e il pdl perdono consensi

Dal monitoraggio mensile sulla fiducia nei partiti fatto dalla società Crespi ricerche è emerso che nel mese di luglio il Pdl avrebbe perso, in Campania, 8.6 punti in termini di consenso mentre Caldoro ha registrato una flessione dello 0.8%

Nel mese di luglio, in coincidenza con l'esplosione di diverse inchieste che hanno investito il mondo politico, il Pdl avrebbe perso, nella sola regione Campania, ben 8.6 punti in termini di consenso mentre il governatore Stefano Caldoro ha registrato una flessione dello 0.8%.

Dati che emergono dal monitoraggio mensile sulla fiducia nei partiti e nei governatori svolto dalla società Crespi ricerche, in collaborazione con la Full Research. Il monitoraggio si fonda su oltre 6000 interviste telefoniche effettuate su un campione rappresentativo della popolazione regionale. Nella graduatoria dei governatori, che vede il veneto Zaia in testa con una fiducia al 59,7%, Caldoro si colloca al tredicesimo posto con il 50,6% della fiducia, -0,8% rispetto al dato di giugno.

"Una flessione statisticamente poco significativa - sottolinea Crespi - rispetto al 2% che perdono il governatore lombardo Formigoni e quello sardo Cappellacci. Un risultato che definirei perfino positivo se si mette in relazione con quello delle forze politiche della coalizione che lo sostiene. Infatti il Pdl in Campania - prosegue Crespi - dalle elezioni ad oggi, secondo noi ha perso circa 9 punti: un dato che più che una bocciatura al governo regionale guidato da Caldoro risente di quanto accaduto intorno al coordinatore campano del partito, Nicola Cosentino".

Ecco perché la tenuta del governatore per Crespi "é un risultato importante". "Mi aspettavo un trend alla Cappellacci o alla Formigoni - sottolinea - non credevo che l'opinione pubblica riuscisse a cogliere la differenza tra chi è sotto inchiesta e chi è parte lesa. Appare evidente, invece, - conclude il sondaggista lombardo - che i risvolti dell'azione di dossieraggio ai danni di Caldoro hanno colpito più di tutti dal punto di vista dell'immagine Nicola Cosentino che paga agli occhi dell'opinione pubblica il fatto di essere in qualche modo coinvolto in un'azione di dossieraggio ai danni di un compagno di partito".

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