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Scavi di Pompei, in arrivo 7 milioni di euro dal mondo della moda

Una cordata di imprenditori napoletani pronta al finanziamento dei lavori di ristrutturazione nel sito archeologico. "Aspettiamo che gli interlocutori ci dicano come possiamo essere utili"

Un piccolo spiraglio per gli scavi di Pompei, pronti ad accogliere l'aiuto economico di alcuni imprenditori napoletani della moda. Una «minicordata» di quattro industriali dell’abbigliamento capitanata da Domenico Menniti, patron della Harmont & Blaine, di cui dovrebbero far parte anche Luciano e Gianluigi Cimmino (Yamamay), Antonio De Matteis (ad di Kiton), è pronta a mettere a disposizione del sito archeologico la cifra di 7 milioni di euro in tre anni, per contribuire ai lavori di ristrutturazione dopo i recenti crolli.

«Noi siamo pronti, aspettiamo di avere davanti degli interlocutori che ci dicano come possiamo essere utili a Pompei» spiega Menniti a Il Mattino.

«Sappiamo benissimo - aggiunge il proprietario del marchio Harmont & Blaine - che non servirà certo a restaurare la Schola Armaturarum, ma è un segnale della nostra buona volontà nel salvaguardare il nostro patrimonio, che speriamo possa al più presto essere seguito da altri. Nessuna operazione spudoratamente pubblicitaria, da parte nostra, ma la necessità di dimostrare che anche piccole aziende con un grande cuore possono fare qualcosa con una piccola cifra, anche se gli investimenti eclatanti saranno quelli dei francesi o magari degli americani».

«La cultura apre il cervello e il cuore e soprattutto è il miglior biglietto da visita di qualsiasi imprenditore italiano nel mondo. La nostra speranza - conclude l’imprenditore - è innescare un effetto a catena tra gli imprenditori. Perché anche nella cultura si diffonda più o meno quello stesso principio di sussidiaretà e solidarietà che, per la ricerca, ha portato al successo di iniziative come Telethon».

 

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