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Fico alla Federico II: tra acqua pubblica, migranti, e debito del Comune

Il presidente della Camera, partecipando al convegno a 7 anni dal referendum organizzato dall'università partenopea, ha toccato numerosi temi: le sue dichiarazioni

Il presidente della Camera Roberto Fico ha oggi partecipato ad un convegno sull'acqua pubblica, a sette anni dal referendum del 2011, organizzato dall'Università Federico II. Al suo arrivo ha incontrato il padre comboniano Alex Zanotelli, storico esponente delle battaglie per l'acqua bene pubblico, e sia nel corso dell'incontro che a margine ha rilasciato numerose dichiarazioni anche su altri temi d'attualità.

Acqua Pubblica: “Ora la legge”

“Io lego la mia presidenza all'approvazione da parte del Parlamento di una legge sull'acqua pubblica – ha spiegato – che difenda questo bene essenziale e faccia rispettare la volontà popolare espressa dagli italiani col referendum del 2011”.

E ancora: “È importante non solo per tutelare l'acqua come bene di tutti ma anche per affermare un concetto culturale e cioè che sull'acqua pubblica non si può fare profitto. Organizzerò una grande riunione alla Camera con tutti i comitati e con chi si sta occupando di acqua pubblica per comprendere e valutare lo stato dell'arte”.

Fico ha ricordato anche quando nel 2005 era in piazza a Napoli a raccogliere le firme per l'acqua pubblica, sottolineando di aver seguito un percorso coerente con gli albori dei meetup del Movimento 5 Stelle. “Nel contratto di governo è prevista l'acqua pubblica. È un obiettivo del Governo e su questo dobbiamo andare avanti fino alla fine”.

Aiuto ai Comuni indebitati

A chi gli ha chiesto se ci saranno misure per i comuni fortemente indebitati, come Napoli e Roma, Roberto Fico ha risposto così: “È giusto aiutare i Comuni in difficoltà, non alcuni, ma nella loro totalità, con una legge complessiva di riordino economico e finanziaria”. “I Comuni sono il primo pezzo di Stato sul territorio – ha aggiunto l'esponente del Movimento – sono in trincea dove tutto è più difficile e sono quelli che erogano i servizi, anche sociali e Napoli deve essere senza dubbio aiutata”.

Ong e questione migranti

Il presidente della Camera è anche ritornato sulla vicenda della nave Aquarius, con a bordo 629 migranti che – dopo il rifiuto italiano allo sbarco in Sicilia – verranno portati a Valencia.

Su Aquarius: "Serve soluzione che aiuti chi arriva"

“Le Ong che lavorano nel Mediterraneo sono fino a prova contraria organizzazioni che fanno e danno solidarietà. Se poi c'è qualche caso particolare, tutto da dimostrare, si condanna quella Ong specifica. Non si fa di tutta un'erba un fascio”. “Ringrazio – ha quindi aggiunto – la Spagna che ha fatto un gesto di solidarietà e i Paesi del Mediterraneo devono essere uniti nel chiedere una politica differente all'Europa”.

Nessuna contrapposizione con il ministro Toninelli, puntualizza Fico. “Le cose sono diverse da come sono state raccontate. Io oggi ho sentito il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli” e, per i migranti dell'Aquarius, “c'erano motovedette con dottori e medicinali e un elicottero pronti ad agire in caso di necessità. Nessuno è stato messo in pericolo”.

“Credo che de Magistris, come altri sindaci, ha la libertà politica di poter esprimere qualsiasi opinione. Ma sull'immigrazione in Italia il problema è la polarizzazione. Bisogna evitare lo scontro tra buoni e cattivi e considerare il problema nella sua complessità”. Bisogna, piuttosto, “riunirsi attorno a un tavolo e ragionare su quello che si vuole fare per le migrazioni e per i braccianti”, questo anche riferendosi alla visita di di ieri nella baraccopoli di San Ferdinando in Calabria. “Si deve attivare una solidarietà che sia di tutti i paesi europei – ha quindi concluso Roberto Fico – devono esserci quote proporzionali, distribuite in modo equo. Quando si gestiscono bene le cose, le migrazioni possono essere un opportunità per chi arriva e per chi ospita”.

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