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Sabato, 20 Aprile 2024
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Rifiuti, Maroni: “Senza novità, sindaci saranno rimossi”

Se non ci saranno novità saranno rimossi, entro la fine dell'anno, i 9 sindaci della Campania per i quali il sottosegretario Guido Bertolaso ha chiesto la rimozione per "gravi e reiterate inadempienze" nella raccolta dei rifiuti

Roberto Maroni, durante un'audizione alla Commissione Bicamerale d'inchiesta sui rifiuti è tornato sulla richiesta di Guido Bertolaso di rimuovere i sindaci per "gravi e reiterate inadempienze" nella raccolta dei rifiuti.

I comuni interessati
sono:  2 comuni del napoletano, Giugliano e Nola e 7 del casertano, Aversa, Casal di Principe, Casaluce, Casal Volturno, Maddaloni, San Marcellino e Trentola Ducenta.

Ha spiegato Maroni che le richieste arrivate da Bertolaso una decina di giorni fa: "sono oggetto di istruttoria da parte dei nostri uffici. Abbiamo iniziato la valutazione, è la prima volta che viene applicata questa disposizione normativa e la valutazione viene fatta anche sulla base di quanto i nove sindaci hanno dichiarato ieri in questa stessa commissione, in modo da avere tutti gli elementi utili per procedere ad una decisione rapida".

  Se non si riscontreranno elementi di novità i nove sindaci saranno rimossi entro la fine di dicembre  
Il ministro ha detto anche di aver chiesto ai prefetti di Napoli e Caserta di ascoltare i 9 sindaci: "Se non si riscontreranno elementi di novità i nove sindaci saranno rimossi entro la fine di dicembre. Se invece le valutazioni ci porteranno a ritenere infondata la richiesta del sottosegretario, ci saranno altre decisioni".

Nella discussione sulla norma che definisce i poteri nei territori in cui vige lo stato di emergenza per i rifiuti, ha ricordato Maroni, "si prevedeva lo scioglimento delle amministrazioni ad opera del sottosegretario all'emergenza. Io ho chiesto che lo scioglimento, essendo un atto traumatico, che fa venir meno un organo eletto dal popolo sovrano, non fosse solo una decisione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ma fosse riportata nella normalità, cioè in capo al ministro dell'Interno". Inoltre, ha aggiunto, "la formulazione prevede che il ministro 'possa' rimuovere, pur essendoci una proposta motivata da parte del sottosegretario. Io posso non sciogliere se la proposta non è motivata, ma anche se é motivata posso non sciogliere".

Questo per dire, ha proseguito il titolare del Viminale, "che a leggere gli atti portati da Bertolaso si può ritenere che tutte le sue proposte siano motivate, dal suo punto di vista. Ma il ministro dell'Interno ha la possibilità di fare valutazioni che il sottosegretario che ha la delega all'emergenza non è tenuto a fare e probabilmente non riesce a fare; la principale è la possibilità di infiltrazione della malavita organizzata che di fatto può aver reso impossibile ad un sindaco di ottemperare alle disposizioni. Se - ha ragionato Maroni - il sindaco non ottempera perché è incapace, perché non vuole farlo o perché se ne frega, allora va sciolta l'amministrazione perché si tratta di una grave e persistente violazione di legge, ma se c'è l'infiltrazione della camorra che, nonostante l'impegno del sindaco, rende impossibile ottemperare, è una valutazione che non può essere fatta dal sottosegretario, ma dal ministro dell'Interno".
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